Forza Nuova, violenza in campagna elettorale: 18 militanti milanesi a processo

Gli indagati sono accusati a vario titolo di lesioni personali aggravate, esplosioni pericolose, violenza privata aggravata e porto di armi e oggetti attinenti atti a offendere

Alcuni militanti di Forza Nuova

Alcuni militanti di Forza Nuova

Milano, 18 febbraio 2015 - Andranno a processo con citazione diretta 18 miltanti milanesi di Forza Nuova, accusati di una serie di episodi violenti durante la campagna elettorale per le Comunali del 2011, tra cui un’irruzione nella sede dell’Aler in viale Romagna. Il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli, che lo scorso novembre aveva chiuso le indagini preliminari, oggi ha emesso nei loro confronti un decreto di citazione diretta a giudizio, che consente di saltare l’udienza preliminare andando direttamente a dibattimento. Gli indagati sono accusati a vario titolo di lesioni personali aggravate, esplosioni pericolose, violenza privata aggravata e porto di armi e oggetti attinenti atti a offendere. 

I volantini lanciati da Forza Nuova

Il primo episodio contestato risale al primo aprile 2011, quando alcuni militanti hanno aggredito cinque giovani del Blocco studentesco, movimento legato a Casa Pound, provocando “lesioni personali con diagnosi di ‘contusione della faccia, del cuoio capelluto e del collo’” ad uno di loro. Il giorno successivo due militanti hanno partecipato ad una manifestazione di Forza Nuova a Milano, durante la quale si sono verificati disordini. L’irruzione nella sede Aler risale invece al 14 aprile 2011. Alcuni militanti hanno fatto “irruzione” negli uffici di viale Romagna con bandiere e striscioni per protestare contro la gestione delle case popolari “costringendo il personale dipendente a tollerare la loro presenza” attraverso “la forza intimidatrice del gruppo”. Il 18 aprile, infine, i militanti entrarono nel Centro Pime di Milano, dove era in corso un confronto tra i candidati sindaco Letizia Moratti, Giuliano Pisapia e Manfredi Palmeri, davanti a circa 600 giovani Scout, organizzando una manifestazione di protesta “con esposizione di striscioni, lancio di volantini e intonazione di slogan”.

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