"Forse è solo la punta dell’iceberg". Vaccini pronti

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Potrebbero essere solo "la punta dell’iceberg". Gli oltre 200 casi di vaiolo delle scimmie rilevati nelle ultime settimane, in azioni in cui il virus non circola abitualmente, potrebbero essere solo la minima parte di quelli in realtà presenti nei vari Paesi. L’allerta arriva dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e fa salire il livello di attenzione sul nuovo virus circolante mentre l’Europa lavora per l’acquisto centralizzato di vaccini e antivirali ad hoc ed anche in Italia i casi aumentano. Un’arma in più potrebbe arrivare proprio dal risultato conseguito dal laboratorio di Microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, che ha isolato il ‘monkeypoxvirus’ responsabile dell’epidemia. Ad oggi sarebbero dieci i casi confermati nel nostro Paese, con l’ultima segnalazione di un primo contagio in Liguria. "Non sappiamo se stiamo solo vedendo la punta dell’iceberg", ha affermato Sylvie Briand, direttrice del dipartimento globale di preparazione al rischio infettivo dell’Oms, durante una presentazione agli Stati membri in relazione alla diffusione del virus. Gli esperti stanno cercando di determinare cosa abbia causato questa "situazione insolita" e "i risultati preliminari non mostrano variazioni o mutazioni nel virus del vaiolo delle scimmie", ha aggiunto.

Intanto, in Italia è stato registrato un nuovo caso ed i contagi crescono di giorno in giorno in vari paesi: in Spagna sono saliti da 84 a 98 quelli confermati ed altri 16 casi sono stati individuati nel Regno Unito, portando il totale a 106. Una situazione che ha spinto l’Ue a prendere immediate contromisure. Attraverso l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (Hera), l’Unione europea sta infatti lavorando ad un acquisto centralizzato di vaccini e antivirali. La vaccinazione, secondo fonti Ue, sarà limitata "a casi molto specifici" dato che trasmissibilità e rischio connessi al vaiolo delle scimmie "non sono comparabili" con il Covid. E il ministro della Salute Roberto Speranza: "Capisco la preoccupazione, ma è una situazione imparagonabile a quella già vissuta con il Covid. La nostra rete di sorveglianza e monitoraggio, sia a livello europeo che nazionale, è stata attivata e dobbiamo seguirla con attenzione". L’Italia - garantisce il ministro - sarebbe pronta nel caso si rendesse necessario procedere ad una vaccinazione per determinate categorie. "Abbiamo già la disponibilità di oltre 5 milioni di dosi" di vaccino antivaiolo, "quindi siamo preparati eventualmente nel procedere qualora ve ne fosse la necessità", afferma il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.