Formigoni dopo la prima notte in carcere: "Sereno e combattivo". E va a messa

L'ex governatore nella stessa cella dell’ex direttore della Maugeri

L’ex governatore Roberto Formigoni, 71 anni

L’ex governatore Roberto Formigoni, 71 anni

Milano, 24 febbraio 2019 - «Sono andato questa mattina (ieri ndr) nel carcere di Bollate e ho trovato il presidente Formigoni addolorato, ma realista rispetto alla situazione in cui si trova e abbiamo parlato a lungo delle possibili strade che adesso potremmo intraprendere». Parole dell’avvocato Mario Brusa, che difende l’ex governatore lombardo insieme all’avvocato Luigi Stortoni, e che ieri mattina si è recato in carcere per definire con Formigoni i prossimi passi da intraprendere dopo la sua condanna a 5 anni e 10 mesi in via definitiva per i fondi neri della Fondazione Maugeri. «Formigoni è stato accolto con simpatia dagli altri detenuti – ha sottolineato il legale – e da persona estremamente intelligente qual è sta trovando il modo di adattarsi all’ambiente in cui si trova». Poi, un ricordo: «Quando ero un giovane avvocato – ha spiegato Brusa – mi era capitato di assistere un manager di una importante società che era finito in carcere e quando è stato liberato mi disse: “Lei non immagina quanta umanità ho incontrato in prigione e quanta disumanità qui fuori”. Immagino che Formigoni possa avvertire questa stessa situazione».

Per Formigoni è stata la prima notte nel carcere di Bollate, si trova rinchiuso al I Reparto della casa circondariale, un’ala dove si trovano persone che hanno più di 50 anni e dove le celle sono aperte dalle 8 alle 20, c’è libertà di spostamento non solo sul piano, ma in tutta la palazzina che ospita quel reparto. Nella stessa area sono detenuti Alberto Stasi, condannato per l’omicidio di Chiara Poggi, e Alexander Boettcher, condannato per le aggressioni con l’acido. In cella, però, Formigoni è con un suo coimputato: Costantino Passerino, l’ex direttore amministrativo della clinica Maugeri, condannato a 7 anni e 7 mesi in appello. Camicia, maglione con la zip e pantaloni scuri, il Celeste ha iniziato la mattina incontrando gli operatori del carcere. Assicura di star bene e di non avere problemi. La sua preoccupazione è solo per gli altri, e al suo avvocato ha consegnato un messaggio per la famiglia e gli amici. «Si devono far forza quelli che sono fuori, che sanno tutta la storia: voglio che sappiano che sto bene e che devono essere forti». Il cappellano di Bollate ha fatto sapere che Formigoni ha chiesto di partecipare alla messa domenicale. Dietro, si è portato libri e un rosario. Intanto il sostituto procuratore generale Antonio Lamanna dovrebbe già aver inoltrato il suo parere negativo sull’istanza di sospensione dell’esecuzione della pena e della concessione della detenzione domiciliare.

 

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