Milano, scoperto il tesoro dei furbetti del fondo-Covid

La Finanza sequestra 87mila euro a quattro società Nate a maggio del 2019 non potevano dimostrare danni

Guardia di finanza

Guardia di finanza

Pozzo d'Adda (Milano), 29 settembre 2020 - Dopo i deputati che hanno incassato il bonus Covid, ora spuntano i primi furbetti della partita Iva. La Procura di Milano ha sequestrato 87mila euro a quattro società con sede fra Milano e le cittadine dell’hinterland Pozzo d’Adda e Grezzago. Soldi che dovevano servire a mitigare i danni della pandemia e che le imprese hanno ottenuto illecitamente, fra quelli stanziati a fondo perduto dal Governo con il Decreto Rilancio.

Il denaro era stato prontamente pagato dal Tesoro dopo le domande formali, anche se le aziende non erano neppure state costituite ad aprile 2019, mese di riferimento secondo la norma per dimostrare la pesante perdita di fatturato – meno due terzi – e richiedere il beneficio. Impossibile dichiarare, infatti, un crollo degli incassi ad aprile 2020 rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, se allora le imprese semplicemente non c’erano. A scoprire il raggiro è stata la guardia di Finanza di Gorgonzola, in un’indagine-lampo basata sull’incrocio di dati informatici. Gli investigatori sono partiti dalla data di iscrizione alla Camera di commercio, l’elemento più semplice per accertare che tutto fosse in regola. E invece è emerso che tutte e quattro le realtà avevano visto la luce solo a maggio 2019, e dunque ogni dichiarazione sul loro giro di affari in precedenza non poteva che essere falsa. Per i titolari è scattata la denuncia di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato.

Non si tratta di ditte fantasma, però. Tutte e tre le Srl, società a responsabilità limitata, esistono, sono ben strutturate e operano nel campo dei servizi: trasporti, catering. Solo che i proprietari pensavano di farla franca confondendosi nella platea dei richiedenti, forse nell’erronea convinzione che i controlli sarebbero andati per le lunghe. I riscontri, al contrario, sono scattati da tempo e le Fiamme gialle stanno passando al setaccio tutte le richieste. Obiettivo, assicurare le risorse a chi ne ha davvero bisogno nel contesto della crisi economica innescata dall’emergenza sanitaria.  

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