Fondo comunale, la Tari divide il centrosinistra

Il Pd vuole azzerare la tassa dei rifiuti per i commercianti Alleanza civica è contraria: no a bandierine mediatiche

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L’utilizzo di parte del Fondo di mutuo soccorso del Comune per azzerare la tassa sui rifiuti (Tari) ai commercianti divide la maggioranza a Palazzo Marino. Il Partito democratico spinge per destinare le risorse su cui sarà il Consiglio comunale a decidere (almeno sette milioni di euro sui 13 totali) alle attività produttive, Alleanza civica per Milano, invece, prende le distanze da questo obiettivo.

In una nota ispirata dal consigliere Franco D’Alfonso, AcM prima sottolinea "l’inesistenza di qualsiasi accordo di maggioranza o fra maggioranza ed opposizione" sulla ripartizione del Fondo e poi propone "un approccio completamente diverso da quelli del passato, basati solitamente su una contrattazione concorrenziale fra le diverse categorie dell’iniziativa privata e il Comune. Nell’era del post Covid non c’è posto per lo sventolio di inutili bandierine mediatiche". Ogni riferimento al proposito del Pd di eliminare la Tari del periodo di lockdown ai commercianti sembra puramente voluto. "L’utilizzazione del Fondo alimentato in massima parte da donazioni di privati milanesi non può – e secondo noi non è nemmeno permesso dalla legge – essere utilizzato per coprire carenze di poste di bilancio", continua la nota di AcM, che propone di usare quei fondi per "mettere a disposizione supporti e personale sanitario per le associazioni sportive e ricreative che affiancheranno il progetto comunale di “Summer school” e realizzare un servizio pubblico di logistica commerciale, con spazi di stazionamento per rider e consegne a domicilio".

Il capogruppo del Pd Filippo Barberis, intanto, conferma l’obiettivo di "eliminare la Tari per i commercianti, una misura realizzabile in tempi brevi", ma aggiunge: "Prima di decidere abbiamo la necessità di capire quanti fondi lo Stato destinerà alle singole voci di spesa del Comune. A quel punto sarà convocato un tavolo con tutti i capigruppo per cercare di definire un ordine del giorno unitario".

Massimiliano Mingoia

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