Inchiesta fondi russi alla Lega, il procuratore Greco: "Sentire Salvini? Assolutamente no"

ll presidente di LombardiaRussia parlerà a indagini chiuse. Il vicepremier: "Lo conosco da 25 anni, è una persona corretta"

Matteo Salvini e Gianluca Savoini

Matteo Salvini e Gianluca Savoini

Milano, 15 luglio 2019 -  Nessuna necessità da parte della procura milanese di sentire il vicepremier Matteo Salvini nell'ambito dell'indagine sui presunti finanziamenti russi alla Lega. Lo ha affermato il procuratore Francesco Greco. "Assolutamente no", ha risposto alla domanda dei giornalisti che gli chiedevano di un'eventuale convocazione del ministro degli Interni. Il magistrato ha, inoltre, tenuto a sottolineare che le indagini sul presunto accordo petrolifero con la promessa di un finanziamento da 65 milioni di euro a favore della Lega saranno "lunghe, laboriose, complesse e internazionali".

Greco, parlando davanti alla porta del suo ufficio, dopo aver avuto un colloquio con l'aggiunto Fabio De Pasquale, il titolare delle indagini con i pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro, ha sottolineato che si è deciso di mantenere il massimo riserbo sull'inchiesta. Alla domanda se fosse stato identificato il terzo italiano presente all'incontro in cui sarebbe avvenuta la presunta trattativa sul petrolio la risposta è stata "no comment". Così come non ha detto se è stato o meno convocato l'avvocato Gianluca Meranda, quel «Luca» di cui si parla nell'audio della riunione all'Hotel Metropol di Mosca dello scorso 18 ottobre e che è agli atti dell'inchiesta. Registrazione che "è stata acquisita con un normale verbale" ha replicato Greco a chi gli ha fatto notare che qualcuno sta sollevando dubbi sull'utilizzabilità di quell'audio proprio per via delle modalità di acquisizione. Infine sulle possibile rogatoria in Russia il Procuratore ha lasciato intendere che tempi saranno lunghi perché "prima bisogna farla tradurre".

"SAVOINI PARLERA' A INDAGINI CHIUSE" - Intanto, l'avvocato Lara Pellegrini, difensore di Gianluca Savoini, il leghista presidente dell'associazione LombardiaRussia indagato per corruzione internazionale, che ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere ai magistrati che lo avevano convocato, ha detto: "Quando sarà depositato il fascicolo del pubblico ministero e avremo modo di studiare le carte renderemo interrogatorio. Al momento stiamo discutendo di un'inchiesta giornalistica trasferita in sede giudiziaria e noi preferiamo confrontarci sulle prove raccolte dal pm".  L'avvocato ha spiegato che "se durante l'inchiesta ci sarà un deposito intervento di documenti in relazione a qualche attività istruttoria, Savoini potrebbe anche decidere di rendere interrogatorio". Al momento, a quanto si apprende, l'unica cosa che è stata notificata a Savoini e alla sua difesa è stato solo l'invito a comparire.

SALVINI DIFENDE SAVOINI - "Conosco Gianluca Savoini da 25 anni, dai tempi dell'università Statale di Milano - ha detto Salvini a margine di una conferenza stampa alla prefettura di Genova - L'ho sempre ritenuto persona corretta e, fino a prova contraria, continuerò a ritenerlo persona corretta".

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