Fondazione Marchesi punta a una nuova sede

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Obiettivo numero uno, a breve termine e urgente, il risanamento dei bilanci, affossati da pandemia, calo di ingressi causa lavori, ma anche rette e tariffe invariate da anni. Obiettivo numero due, a lungo termine, una nuova sede: "Impensabile un rilancio dell’ente negli spazi insufficienti di quella attuale". Pronta e presentata la relazione di inizio mandato del nuovo consiglio di gestione della Fondazione Marchesi, istituzione del paese, gestore di una Rsa da 70 posti, di un centro diurno anziani e di un complesso poliambulatoriale. A presentarla la nuova presidente Marta Mura, all’opera, con il resto del direttivo e dall’insediamento in qua, nell’elaborazione delle strategie di rilancio. Primo, dunque, cassa e bilanci: "L’epidemia covid 19 e il rispetto delle normative sono state un fattore di perdita importante. Abbiamo speso circa 100 mila euro contro un ristoro che ammontava a 30 mila". Ma c’è dell’altro: le normative anti covid ancora da rispettare, la politica di contenimento di tariffe e rette ("comprensibile sul fronte morale, ma che non ha consentito di accantonare riserve"), la compartecipazione alle spese di manutenzione della sede "comportano oggi una perdita media annua di 200mila euro". Il rilancio. Primo, ritocco delle rette della rsa, "aumentate del 5% e portate in linea con quelle di altre strutture d’area". La rete e la ricerca di sponsor, soci finanziatori e sostenitori: fra i nuovi il gruppo Systema (che gestisce la discarica), la speranza quella di riportare nello staff a sostegno della Fondazione anche Bcc Milano. L’ipotesi di una nuova sede ancora embrionale, scartata ogni ipotesi di ampliamento si pensa a una nuova struttura, che raggiunga i 120 posti di rsa e abbia spazi per un potenziamento dell’attività ambulatoriale. Monica Autunno

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