Liti fiscali, 2mila ricorsi pendenti: il Comune propone il mini-condono

La Giunta: niente sanzioni per chi aderisce, domande entro il 2 ottobre

L’assessore al Bilancio Roberto Tasca (Newpress)

L’assessore al Bilancio Roberto Tasca (Newpress)

Milano, 17 luglio 2017 -  L'assessore al Bilancio comunale Roberto Tasca premette: «Non si tratta di un condono». Definizioni a parte, il Comune ha pensato a modo per sanare le liti fiscali con circa 2 mila contribuenti milanesi. Da oggi si potrà mettere la parola fine al lungo iter dei contenzioni tra amministrazione comunale e cittadini per quanto riguarda i tributi locali. La Giunta di Palazzo Marino, infatti, ha infatti approvato il regolamento per la cosiddetta «definizione agevolata», una procedura prevista dall’articolo 11 del decreto legge 50/2017, una procedura definita da più di un giurista, «condono» o «rottamazione. Si tratta di una norma recentemente introdotta dal Governo che permette ai cittadini, che hanno controversie tributarie pendenti con il Comune di saldare subito il tributo senza l’aggravio delle sanzioni. Tasca spiega: «Abbiamo deciso di consentire una significativa riduzione delle liti pendenti, ma, come dicevo, non si tratta di un condono. Gli importi dovuti e gli interessi verranno pagati integralmente ma i contribuenti che aderiranno risparmieranno le sanzioni. Questo consentirà anche di rendere più efficienti i compiti dell’Avvocatura comunale, sulla quale grava già un grosso carico di lavoro».

La possibilità messa nero su bianco dalla Giunta guidata dal sindaco Giuseppe Sala riguarda tutti i contribuenti che abbiano una controversia tributaria pendente avanti il competente giudice tributario per il pagamento di tasse e imposte comunali, cioè Ici, Imu, Tari, Tasi, Tares, Tarsu, Icp e imposta di soggiorno, il cui ricorso sia stato recapitato al Comune entro il 24 aprile scorso. Chi decide di aderire deve presentare la domanda entro e non oltre il prossimo 2 ottobre e avrà la possibilità di pagare evitando sanzioni e interessi di mora e pagando l’imposta, gli interessi, le spese di notifica oltre agli interessi pari al tasso legale maggiorato dello 0,5 per cento da calcolarsi fino al sessantesimo giorno successivo alla notifica dell’atto al contribuente.

Sono oltre 2mila come accennato sopra, i ricorsi pendenti a Milano, che comprendono tutte le posizioni debitorie oggetto di contenzioso tributario in ogni stato e qualsiasi grado del giudizio, compreso quello di Cassazione. La definizione agevolata consente al Comune di consolidare le proprie entrate finanziarie, di azzerare le esposizioni debitorie pregresse dei contribuenti e di evitare di sostenere le spese per il recupero dei crediti. La giunta, per ora, non azzarda previsioni sull’incasso potenziale del condono. Tutto sarà più chiaro dopo il 2 ottobre, quando l’amministrazione comunale saprà quanti contribuenti con ricorsi fiscali pendenti hanno aderito alla possibilità di eliminare le sanzioni relative ai tributi non ancora pagati.

 

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