Milano, si fingono turiste (con mascherina) per rubare

Anche le borseggiatrici usano le protezioni su naso e bocca. Il sospetto è che sia una nuova strategia per mimetizzarsi fra le prede

Borseggiatrici con la mascherina

Borseggiatrici con la mascherina

Milano, 27 febbraio 2020 -  Ladre con la mascherina: è l’ultima frontiera dell’inventiva criminale. Quella che anima le borseggiatrici seriali che da anni infestano il centro di Milano, a caccia di turisti stranieri (con una predilezione per le donne) a cui sottrarre con destrezza portafogli e smartphone da borse e zaini. Ladre giovani, in prevalenza Rom, che uniscono la velocità di azione con una capacità non comune di camuffarsi "à la Arsenio Lupin". Un modo per passare inosservate mentre si dedicano al loro crimine preferito.

L’area operativa è sempre la medesima: fra piazza Duomo, la Galleria e corso Vittorio Emanuele II, via Dante, piazza della Scala e via Manzoni. L’outfit delle manolesta è in genere sporty ma curato, con scarpe da ginnastica di marca ai piedi: a prima vista indistinguibili dalle loro prede facoltose. Una di loro indossa un pellicciotto, leggins “militari” e appunto una mascherina verde in abbinamento: il sospetto è che più che la paura di un contagio dal coronavirus la protezione faccia parte della strategia camaleontica. L’altra adotta, per passare inosservata, un look meno appariscente, con un paio di jeans e un piumone nero: entrambe portano una sciarpa. Un "attrezzo" del mestiere, come si vedrà. La loro natura si palesa poco dopo, dopo aver puntato la loro malcapitata di turno: una turista bionda avvolta da uno scialle con la scritta Venezia che si trova in piazza della Scala e osserva il cellulare. È lo scenario perfetto per agire perché la vittima è distratta. Così la donna non si accorge di essere avvicinata dalla coppia diabolica: passando il braccio sotto la sciarpa della collega la "mascherino-dotata" riesce a infilare la sua manina in una piccola borsetta a zip. Sotto gli occhi del nostro fotografo e nel giro di pochissimi secondi: con una scaltrezza tale che non è stato possibile capire se il furto è avvenuto davvero oppure no.

Non sempre le malviventi riescono a mettere il colpo a segno: certe volte agiscano a vuoto. Il turista riesce ad avvertire il pericolo percependo una presenza alle sue spalle che lo allarma. Ma di fronte alle difficoltà le ladre non cedono ai nervi. Come attrici provate, alzano il braccio in alto come per salutare un conoscente immaginario. Poi si allontanano e puntano su qualcun altro malcapitato. Non solo in strada. Le borseggiatrici di professione agiscono anche lungo le banchine delle metro. Due settimane fa però per loro è andata male: gli agenti della Polmetro hanno messo a segno quattro arresti nel giro di due ore, “pizzicando” in flagrante due mini-batterie di malviventi seriali a Lanza e a Cadorna. Nei guai quattro bosniache, fra 16 e 38 anni.

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