Finta dottoressa di ChinaTown nei guai: medicinali e lettino in casa

Via Bramante, il litigio con una cliente per gli effetti collaterali di una cura. Poi l’arrivo delle Volanti e la scoperta dello studio completamente abusivo

Lo studio medico abusivo era in un appartamento di via Bramante

Lo studio medico abusivo era in un appartamento di via Bramante

Milano - La paziente, non si sa quanto consapevole di avere a che fare con una donna che non aveva alcuna autorizzazione per svolgere quella professione così delicata, è andata lì apposta per lamentarsi degli scarsissimi risultati del trattamento consigliatole, per fortuna senza gravi conseguenze per la sua salute. La lite ha generato un intervento degli agenti delle Volanti, che ha portato a scoprire uno studio medico del tutto sconosciuto, ricavato in alcune stanze di un’abitazione di via Bramante. A

chiamare il 112, nella tarda mattinata di domenica, è stata una quarantenne di origine cinese: ai poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura ha riferito che il suo stato fisico era notevolmente peggiorato dopo aver seguito le "dritte" della connazionale cinquantenne, a cui si era affidata come se fosse una vera dottoressa. A quel punto, gli investigatori di via Fatebenefratelli, insospettiti dal racconto e in particolare dalla genuinità delle lamentele della donna, hanno deciso di approfondire il controllo e si sono presentati sul pianerottolo di via Bramante: all’interno dell’appartamento, c’era un vero e proprio studio medico, con tanto di lettino per far sdraiare i pazienti, medicinali (con etichette e bugiardini rigorosamente in mandarino), siringhe e tutti gli strumenti del mestiere. Peccato che la diretta interessata non avesse alcun titolo, tanto che alla fine è stata denunciata con l’accusa di esercizio abusivo della professione medica, reato punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con una multa che va da 10mila a 50mila euro.

Tutto il materiale trovato è stato sequestrato dalla polizia. Le indagini proseguiranno con ogni probabilità per accertare quante persone si siano rivolte nel recente passato alla cinquantenne e a che tipo di trattamenti si siano sottoposte e per capire se fossero tutte consapevoli del fatto che quella donna non era altro che un finto medico.

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