"Finestre aperte, topi e piccioni Via Bolla non resti una discarica"

Il comitato di inquilini in Municipio 8. Tra le richieste, essere coinvolti per progettare gli spazi comuni. I residenti desiderano pure una recinzione che protegga il futuro cortile, una portineria e un luogo per riunirsi

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di Marianna Vazzana

MILANO

"Chiediamo attenzione per via Bolla. Anche se non è più un “buco nero“ della città, la stecca di palazzi sgomberata lo scorso ottobre è dimora di piccioni e topi. Dentro, le pareti dei singoli alloggi sono state demolite ma è rimasto di tutto, da carcasse di mobili a stracci a resti di cibo. Bisogna intervenire". È una delle richieste che il Comitato inquilini di via Bolla, che da gruppo spontaneo ha assunto una veste ufficiale, ha presentato lunedì sera alla commissione Sviluppo del Territorio in Municipio 8. Il “campo rom verticale“ come era stato chiamato il palazzone Aler tra i civici 38 e 42 che per oltre 10 anni è rimasto ostaggio di occupazioni abusive, degrado e criminalità, è stato sgomberato lo scorso 3 novembre. Contenti i “vicini“ dell’altra metà di caseggiato, tra i civici 26 e 36, che sarà pure oggetto di restyling. Gli occhi però restano puntati soprattutto sulla porzione 38-42 che ora è protetta da un muro bianco anti intrusioni, per la quale è previsto un piano di riqualificazione più massiccio: le mura esterne dello stabile resteranno quelle che sono ma saranno ripensati alloggi e gli spazi interni. I lavori di riqualificazione, però, non sono ancora iniziati e stando a quanto emerso finora partiranno a settembre. "Ci sono tapparelle alzate, pertugi e tante vie di accesso per gli animali. Abbiamo visto roditori talmente grossi che sembrano lepri – spiega il rappresentante degli abitanti – e non vorremmo che con il passare dei mesi e con l’arrivo dell’estate la situazione diventasse fuori controllo. Abbiamo chiesto un incontro ad Aler anche per essere coinvolti nella progettazione degli spazi comuni del futuro stabile e stiamo aspettando di essere convocati, siamo fiduciosi". La questione era già stata sollevata 20 giorni fa durante un sopralluogo da Pierfrancesco Majorino, candidato governatore del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni regionali, e dalla consigliera regionale Pd Carmela Rozza. "Ormai – aveva replicato Silvia Sardone, commissaria milanese della Lega, "Majorino è affetto da annuncite".

Il comitato di cittadini di via Bolla, due giorni fa ha ribadito che "occorre intervenire, almeno per una pulizia". Altra richiesta è che "venga collocata una recinzione a protezione del cortile: adesso la situazione è tranquilla ma non vogliamo restare alla mercè di tutti. Serve maggiore protezione per il caseggiato". E a tal riguardo chiedono pure "un servizio di portineria, per monitorare gli ingressi e scoraggiare eventuali future intrusioni". Altro desiderio è "avere un locale in cui riunirci". Chi si è trasferito dalla stecca “problematica“ al complesso confinante si sente "rinato" pur essendosi solo spostato di qualche metro: "Mi sento rinato – commenta Angelo Basile –, persino l’ascensore funzionante mi sembra un lusso. Dalla finestra vedo “un cimitero“, la mia vecchia casa con davanti un muro. Mi auguro che i lavori di riqualificazione partano presto".

Fabio Galesi, vicepresidente del Municipio 8, evidenzia che "siamo entusiasti si sia formato il comitato degli inquilini, che vogliono essere parte attiva e propositiva. In commissione sono emerse forti criticità per lo stato attuale del palazzo pieno di immondizia e mobilia distrutta e per non essere stati coinvolti nel progetto. Purtroppo l’opposizione (Lega e Fratelli d’Italia) ha disertato la commissione". Sabrina Geraci, capogruppo Lega, replica: "È stata convocata in presenza (e ora sono on line per scelta della maggioranza) alla fine della scorsa settimana e alcuni consiglieri, tra cui la sottoscritta, hanno ricevuto la convocazione solo al venerdì. Verificata l’impossibilità del mio gruppo a partecipare ho chiesto il rinvio o lo slittamento di un’ora. Ma la risposta è stata negativa. Rimando al mittente ogni strumentalizzazione".

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