Fine a ogni guerra Costruiamo insieme un mondo di pace

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Maria Rita

Parsi

Le società veramente civili si riconoscono in relazione al come hanno lottato per ottenere, per riconoscere, accrescere e far rispettare i diritti umani. E, in primis, oggi, i diritti delle donne e dei bambini. E le società veramente civili devono, oggi e soprattutto oggi, difendere ad ogni costo queste basilari conquiste , svalutando, svuotando di significato, alterando, riducendo le quali la vita del nostro Pianeta non può che regredire. Al punto che per le generazioni future non ci sarà più vita alcuna. Siamo alla fine del 2022 e la sola possibile, comune rivoluzione che rimane e può essere attuata dagli abitanti adulti, uomini e donne, del nostro Pianeta, è quella di riuscire ad organizzare e far funzionare, utilizzando anche il virtuale in modo, finalmente, virtuoso, una Rete estesa e universalmente riconosciuta, capace di attuare un serio, necessario, operativo collegamento tra le persone che, nel mondo, unendosi e collaborando, vogliono assicurarne la sopravvivenza. Anche e ben oltre le deliranti proposte dei problematici, se non folli, governanti di molti Paesi .E, ancora, ben oltre, gli universali giochi di potere di narcisistica maligna crudeltà ovunque diffusi e che alimentano i perversi interessi di pochi a totale discapito dell’Umanità tutta. Siamo alla fine del 2022 e ci può salvare solo la potenza che può scaturire dal comprendere la comune responsabilità che ciascuno di noi ha di unirsi agli altri se vuole spegnere insieme un incendio che divampa da miliardi di anni. Tra guerre, pestilenze, abusi di potere, oppressione dei più fragili, dei più poveri e dei più necessari alla continuità della vita sul Pianeta. Ovvero delle donne, dei bambini e delle bambine! Si tratta di un incendio di cui oggi non si può più ignorare la definitiva, “nucleare” potenza distruttiva di fronte alla quale bisogna dire: “No! Basta”. E, ancora: “Never, give up!”- Ovvero: “Non arrenderti , mai!”. E, anzi, con queste intenzioni, tutto può cambiare, poiché i potenti, folli dittatori , i fanatici religiosi, i persecutori, gli sfruttatori, i trafficanti, i truffatori, i diffamatori, gli affaristi senza scrupoli, se nessuno li segue cadono e vengono spazzati via. Ovvero, allorquando, la gente, in massa, si ribella- come stanno, coraggiosamente, facendo le donne e i giovani in Iran- e dice “no” alle guerre, all’oppressione, all’arruolamento forzato , alle discriminazioni, alla fame, alla miseria, alle ingiustizie. Chi delega, anche il più piccolo dei suoi diritti, dei suoi doveri, del suo far parte integrante della società, arma la follia di questi malati impotenti . Questo sia, dunque, il nostro credo comune: 1) Porre fine ad ogni guerra e ai traffici che la alimentano 2) Riconoscere a ciascun essere umano i suoi diritti senza permettere , però, che le realtà, le filosofie, le credenze più ottuse ed arretrate possano guadagnare spazio presso quei popoli e quelle comunità che le hanno, già da tempo, con coraggio e lucidità, superate e sconfitte. 3) Fare del “virtuale virtuoso” e dell’informazione costruttiva una vera possibilità di interconnettere e far agire insieme quelle potenzialità, quelle forze, quegli interessi costruttivi, capaci di garantire ,al mondo, continuità di vita nella pace, nel benessere, nel progresso.

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