Finalmente la Variantina Bretella antismog, si parte

Dopo vent’anni di attesa, il 15 ottobre apre il cantiere che eliminerà strozzatura e code. Il sindaco Fumagalli: "Così salviamo salute e ambiente"

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di Barbara Calderola

Fumata bianca per la bretella taglia-code di Vaprio, 200 metri in lista d’attesa da 20 anni. Stavolta, il cantiere apre. C’è una data: 15 ottobre. Non era scontato dopo i rinvii degli ultimi mesi che avevano tolto il sonno al sindaco Luigi Fumagalli, incaricato di accompagnare in porto l’opera imbastita dai suoi predecessori. Intoppi e aggravi di spesa, il totale sfiora il milione e mezzo di euro (840mila a carico del Pirellone, 600mila di Città metropolitana) avevano fatto temere il peggio, invece, poche ore fa, la svolta: "Si parte", conferma il primo cittadino reduce dalla riunione definitiva a Palazzo Isimbardi. La gara è stata vinta dalla Cividini di Bergamo, "un nome nel settore", si spera una garanzia che da adesso in poi fili tutto liscio. Il rischio di trasformare la variante in una chimera sembra scampato: il by-pass cancellerà la strozzatura medievale a fine ponte sull’Adda tagliando traffico e smog a vantaggio dei 15mila pendolari che ogni giorno fanno la spola fra la sponda bergamasca e quella milanese.

Un esercito di lavoratori che trascorre in attesa, in fila, 19 ore l’anno a motore acceso per 5 minuti, secondo i comuni che hanno calcolato costi sociali e ambientali dei ritardi dell’infrastruttura. Per neutralizzarne l’effetto sull’ambiente l’amministrazione avrebbero dovuto piantare 50mila alberi. A intralciarne il cammino dal lontano Accordo di programma del 2001 che ne sancì la necessità, tantissimi imprevisti. Adesso, gli ultimi passaggi, il fine lavori è fissato per l’estate prossima: "Facciamo gli scongiuri", ripete il sindaco.

Non era la sola tangenziale attesa sul territorio. Anche l’ultima tranche di Cassano con nuovo ponte sul fiume è partita in questi giorni, dopo un iter cominciato allo scoccare del nuovo millennio. Opere slegate all’apparenza e invece unite dalla stessa missione: agevolare il flusso di mezzi fra le due province, in un unico sistema dove i problemi non mancano. Il transito sull’Adda resta il nodo da sciogliere e ora che si avvicina la manutenzione del viadotto di Vaprio-Canonica, Fumagalli chiede una soluzione per i camionisti: "Non possono avere a disposizione solo l’A4, a pagamento, oppure percorrere 50 chilometri per raggiungere il cavalcavia a Brivio (nel Lecchese)". La protesta è dietro l’angolo. I bisonti della Martesana l’hanno minacciata nei giorni scorsi: "Non possiamo accollarci altri esborsi", spiega il portavoce Gianpietro Robbiati. Gli autotrasportatori chiedono una staffetta fra i cantieri per evitare di rimanere a piedi. I sindaci sono al lavoro per accontentarli.

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