Film subito in streaming Danno per sale e opere "Rialleniamo il pubblico"

"Le chiusure dei cinema fra il 2020 e il 2021 sono stati micidiali. Non solo perché hanno abbattuto il fatturato ma perché hanno allontanato il pubblico dalle sale abituandolo sempre di più alla fruizione dei titoli sulle piattaforme. Se andiamo avanti in questa direzione sarà difficile per le sale sopravvivere: questione di equilibrio di conto economico. Il governo potrebbe fare qualcosa, stabilendo che l’approdo dei film su piattaforma avvenga non dico 15 mesi dopo come in Francia ma almeno 12 mesi dopo. Adesso le finestre sono troppo ristrette e questo crea problemi anche alle stesse opere: il passaggio su grande schermo, infatti, è garanzia per la loro valorizzazione e successo". La diagnosi è di Domenico Dinoia, 69 anni, che, con altri soci del Progetto Lumiere ha rilanciato nel 2014 il cinema Palestrina, glorioso monoschermo con 215 posti in piedi dal 1936, alle prese – come tutte le sale – con le difficoltà generatesi dalla pandemia. E dire che l’anno prima del virus, il 2019, era andato benissimo: "Era stato un anno fantastico, avevamo staccato oltre 40mila biglietti, un record. Poi le chiusure e le capienze limitate nel 2020 e 2021 hanno asciugato le presenze, riducendole di oltre il 50%. Il 2022 ha segnato solo una parziale ripresa. Noi abbiamo registrato una flessione del 30% rispetto all’ultimo anno prima della pandemia, grazie al pubblico che ci segue con attenzione, ma la perdite stimate a livello nazionale dagli esercenti sono in media del 55%, una percentuale drammatica" spiega Dinoia che è anche presidente della Federazione italiana cinema d’essai.

Non ha aiutato la carenza di prodotto per molti mesi: "Il periodo estivo è stato disastroso. A parte i film di Martone e Bellocchio, non c’è stato più niente fino al Festival di Venezia. In autunno è andato meglio con il cinema italiano d’autore da ’Il signore delle formiche’ di Gianni Amelio a ’Dante’ di Pupi Avati fino a ’La stranezza’ di Roberto Andò, uno straordinario successo di pubblico, noi lo abbiamo tenuto in programmazione per 4 settimane". Se questa settimana tutti i riflettori sono puntati sul sequel di James Cameron ("ma non è il genere di film che il nostro pubblico apprezza e non sarà in programma al Palestrina" dice Dinoia), le carte dell’essai sono puntate sulle uscite del 22 dicembre: ’Le otto montagne’ tratto dal romanzo di Paolo Cognetti e vincitore del Premio della Giuria al Festival di Cannes 2022, e ’The Fabelmans’ di Steven Spielberg, presentato alla Festa del Cinema di Roma. "Titoli su cui puntiamo molto per invertire la rotta" conferma Dinoia.A.L.

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