Milano Film Festival: è lite sui migranti/ FOTO

Sala e Salvatores: il 2 ottobre giornata dedicata a un'opera contro i populismi. Sardone (FI): la sinistra fa propaganda anche usando il festival cinematografico

Prevista la proiezione in anteprima italiana del documentario "It will be chaos" (Ansa)

Prevista la proiezione in anteprima italiana del documentario "It will be chaos" (Ansa)

Milano, 24 luglio 2018 - Un gusto è meglio che due. Il sindaco Giuseppe Sala e il regista Gabriele Salvatores ribaltano lo slogan di una nota ditta di gelati e propongono che il Milano Film Festival e la Milano Movie Week diventino un evento unico, «un autunno milanese dedicato al cinema», come spiega Salvatores, nuovo direttore artistico del Milano Film Festival presentato ieri mattina a Palazzo Marino. Il primo cittadino chiede di «fare sintesi» tra i due eventi, il regista aggiunge che «tra i primi di settembre e i primi di ottobre in città ci sono una serie di manifestazioni che gravitano attorno al cinema. L’utopia che coltivo è quella di creare una specie di network e di continuità tra tutte le individualità e le realtà che a Milano si occupano di cinema». Intanto il Milano Film Festival, in programma dal 28 settembre al 7 ottobre all’Anteo, al Piccolo Teatro Studio Melato, allo Spazio Oberdan, a Base, a Palazzo Litta e alla Cascina Cuccagna, presenta il suo programma caratterizzato da due novità.

La prima  è un’apertura al pubblico dei teenager con l’invito a Francesco Lettieri, il regista di videoclip di artisti amati da giovanissimi come Calcutta, Clementino e Liberato. La seconda è una giornata, il 2 ottobre, dedicata ai migranti, in collaborazione con il Naga e con il sostegno di Sala e Salvatores. Prevista la proiezione in anteprima italiana del documentario «It will be chaos» di Lorena Luciano e Filippo Piscopo, un’opera che seconda la nota stampa «evidenzia alcuni dei preoccupanti populismi anti-immigrati che attraversano il nostro tempo». Parole che non sono piaciute alla consigliera comunale e regionale di FI Silvia Sardone: «Come al solito, per la sinistra, chi non la pensa come loro viene tacciato di populismo senza andare a fondo nella questione. Oltre alle tavolate multietniche e alle marce pro accoglienza anche il cinema diventa strumento di propaganda immigrazionista della sinistra. Il tutto in collaborazione con la onlus Naga, la stessa che in occasione dei controlli ai migranti in Stazione Centrale dell’anno scorso aveva contestato insieme ai centri sociali il lavoro della Polizia teso a riportare ordine e legalità. Che bei punti di riferimento che hanno Sala e compagni».

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