Milano, alla Bovisa il film dei ragazzi per ricominciare

La passione degli alunni e una preside coraggiosa sono gli ingredienti della bella iniziativa dell’istituto Maffucci Bodio Guicciardi dove studiò Olmi

Riprese: le ragazze della sezione D della terza media si raccontano

Riprese: le ragazze della sezione D della terza media si raccontano

Milano, 3 agosto 2020 - L’idea iniziale era quella di realizzare un corto prendendo spunto dal libro del grande regista Ermanno Olmi che si intitola, "Il ragazzo della Bovisa". Olmi, in tanti ricorderanno il film sulla sua infanzia "L’albero degli zoccoli", frequentò da bambino proprio l’istituto scolastico Maffucci, Bodio Guicciardi. In onore di tanta storia e di tale regista, scomparso due anni fa, perché non cimentarsi in lezioni di cinema? L’idea è venuta agli studenti della sezione D della terza media, agli insegnati e alla preside Laura Barbirato. Poi, a funestare il progetto, c’è stato il Covid, a seguire il buio dell’assenza e il postlokdown che ha spinto i ragazzi a voler concludere l’anno riprendendo ciò che avevano più a cuore: il loro corto sul quartiere.

Racconti e storie di vita delle loro giornate, alla Bovisa e dentro la scuola. La loro visione della quotidianità e delle relazioni sociali. Così, aiutati dall’audacia della preside, i ragazzi hanno ultimato il corto che presenteranno a ottobre con una grande festa nel corso della quale la scuola sarà dedicata proprio alla memoria del grande regista.«Ma queste lezioni di cinema hanno assunto un valore ancora più significativo, perché - spiega la preside Barbirato - oltre a motivare i ragazzi e a farli divertire, sono state un laboratorio di rientro da una fase complicata, fatta di didattica a distanza, di incertezza destabilizzante per via della impossibilità di relazionarsi". Così i primi giorni di giugno, le porte della scuola media Maffucci, in Bovisa appunto, si sono riaperte, contro ogni immaginabile buona previsione, per le riprese di “La rinnovata commedia“, film scritto e interpretato dalla terza D e diretto da Fabio Martina, anima del progetto “I ragazzi della Bovisa“, finanziato dal Miur.

"Gli alunni - racconta ancora la preside - ci tenevano tantissimo, la spinta è venuta tutta da loro. Non sono stata temeraria, ero consapevole che i limiti erano molto forti e dovevamo tutelare tutti dai possibili rischi di contagio poi, visto che eravamo tutti d’accordo, dai genitori agli insegnanti, ho pensato che fosse giusto farlo, anche se ci voleva molto coraggio". Nel progetto sono state coinvolte 10 classi, 3 corti erano già stati girati prima della pandemia. «Quando i ragazzi si sono rivisti - continua la preside - mi hanno chiesto se potevano tornare a vedere le aule e i banchi. Credo che per loro l’esperienza del Covid sia stata molto più destabilizzante di quanto pensiamo noi adulti. E questa consapevolezza mi è servita anche per capire come affrontare il rientro delle classi a settembre". Sarà una ripartenza "avventurosa", come il "ciak" in fase 2. Il progetto intanto sta crescendo, in cantiere c’è anche un festival del cinema fatto dai ragazzi e per i ragazzi.

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