Feticista dei piedi rischia l’accusa di violenza sessuale

Con un trucco ha convinto una donna in metropolitana a togliersi le scarpe e le ha massaggiato le estremità

La passione feticista è costata cara al giovane denunciato per violenza sessuale

La passione feticista è costata cara al giovane denunciato per violenza sessuale

Milano - C’è chi li usa per camminare sulla propria fortuna, si direbbe per gente come Messi, Ronaldo o Ibrahimovic. E chi invece ai piedi (altrui) riserva un’attenzione ben diversa, di tipo erotico. Al secondo gruppo appartiene Michele (nome di fantasia), 28enne dell’hinterland, piastrellista di professione e “piedofilo“ per passione. Una predilezione per le estremità che potrebbe costargli cara però, perché il ragazzo è indagato per violenza sessuale.

La storia comincia nel settembre scorso nella fase due del lockdown. In quelle lunghe settimane di confinamento il metrò era quasi deserto per buona parte della giornata, e quando un po’ di passeggeri c’erano, compito della polizia locale era verificare che non si creassero assembramenti sui binari o nel mezzanino. Così alla ferrmata Palestro aveva finito per attirare l’attenzione quel tipo che, mentre tutti tendevano a stare distanziati, l’aveva presa ad avvicinarsi ad alcune persone di passaggio, per lo più giovani donne. Sospettando che si trattasse di un borseggiatore, gli agenti lo tenevano d’occhio. Così lo videro rivolgersi a una ragazza e dirle qualcosa, tanto che quella dopo un po’ si tolse lo stivaletto e controllò che la scheda del cellulare di Michele non si fosse infilata proprio lì dentro dopo essergli inavvertitamente caduta, come le aveva detto lui. E poi videro anche il ragazzo massaggiare tranquillamente il piede di lei prima di aiutarla ad infilarlo di nuovo nella scarpa.

Un semplice gesto di cortesia? Non proprio, dal momento che pochi minuti dopo una scena analoga stava per ripetersi con un’altra giovane: allora la polizia era intervenuta e aveva bloccato il “piedofilo“ sul più bello (per lui) denunciandolo a piede libero, per l’appunto. Analizzando il suo cellulare, gli investigatori hanno poi trovato foto di centinaia di piedi, calze e scarpe. È emerso anche che con uno dei suoi profili social Michele curava una sorta di comprevendita di calzature usate, mentre ad altre ragazze aveva chiesto di riprendersi in brevi filmati (che avrebbe retribuito) mentre si infilavano le calze. Un passatempo tutto sommato innocuo, che però almeno per l’episodio del “massaggio“ alla ragazza in metrò rischia di configurarsi come violenza sessuale.  

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