Festa degli alpini: città “snobbata” dai vertici Ana

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Fanfara della brigata Taurinense e picchetto armato da "papà" Perrucchetti nella mattinata di ieri per il passaggio della staffetta Ventimiglia -Trieste legata ai festeggiamenti per il 150° della fondazione degli alpini.Con le autorità civili e militari cittadine erano presenti i gonfaloni di Regione Lombardia e Città Metropolitana mentre si registra l’assenza dei dirigenti nazionali dell’Ana, per l’occasione rappresentata dal consigliere nazionale Mario Penati. All’appello mancava anche la presenza del Labaro, simbolo prestigioso dell’Associazione Nazionale Alpini, testimone della storia con le sue 216 medaglie appuntate.

Dalle testimonianze raccolte, sono in molti a sostenere che la città di Cassano d’Adda è stata poco considerata dai vertici dell’Ana in questo 150° degli alpini nonostante l’importanza storica della città per aver dato i natali al Generale Giuseppe Perrucchetti, fondatore degli alpini, e Giulio Bazzi coofondatore dell’Ana. Per essere inserita nel cartellone nel programma nazionale degli eventi, è stato necessario l’intervento del sindaco Fabio Colombo che ha fatto sentire la sua voce nei palazzi politici di Roma sottolineando l’importanza della città per la storia degli alpini. " Cassano é sempre pronta a festeggiare gli alpini - così il primo cittadino nel suo intervento di ieri -. Davanti al monumento del cassanese Generale Giuseppe Perrucchetti, fondatore degli alpini, deve primeggiare il solo motto: Patria, Dovere e Solidarietà, in questo si riconoscono gli alpini. Oggi non è momento di polemiche, mettiamole da parte". All’evento andato in scena ieri, per il 150° degli alpini ne seguiranno altri due in programma a Cassano nel mese di ottobre e dicembre.

Stefano Dati

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