Fermo il calcio giovanile "Ora restituiteci i soldi"

La protesta dei dirigenti e dei genitori dell’Asd Valentino Mazzola "Ci eravamo preparati per ripartire in sicurezza, non siamo noi il problema"

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di Stefano Dati

"Sono sospese tutte le gare, le competizioni e altre attività, anche di allenamento, degli sport di contatto svolti a livello regionale o locale dalle associazioni e società dilettantistiche". Recita così la nuova direttiva imposta dal Pirellone. La decisione regionale stupisce dirigenti delle società e apre a polemiche dei genitori. "Ci siamo preparati con grande impegno per la ripresa delle attività - racconta Sergio Biondini presidente dello Sporting Valentino Mazzola di Cassano - organizzandoci al meglio nel rispetto delle normative anti Covid. Una ripresa che ha portato ad impegnare risorse umane ma anche economiche". Si fanno i conti con il disagio economico. "Questa ordinanza mina seriamente l’intero anno sportivo - continua - peserà notevolmente sul bilancio della società prer quanto è stato speso per preparare al meglio il ritorno sui terreni di gioco del settore giovanile e della squadra in prima categoria. Speriamo restituiscano almeno i settemila euro versati per le iscrizioni ai vari campionati". Preoccupazione giustificata ma ristrettezze esagerate. "Mi dispiace per chi ha subito lutti e sofferenze - spiega Biondini - il virus non é certamente da prendere sotto gamba, tuttavia penso che la lotta contro il Covid la si possa affrontare in maniera meno restrittiva". L’ordinanza non passa di certo inosservata al popolo dei social e si contano a centinaia i commenti dei genitori contrari alla decisione presa da Regione Lombardia. Elena Biondini, mamma di un giovane calciatore che dovrà appendere le scarpe al chiodo per questo periodo invernale si rivolge apertamente al presidente della Regione Lombardia: "Sono allibita, secondo il Governatore della Lombardia gli untori non sono nelle classi pollaio o sui mezzi pubblici sovraffollati ma li si identifica in bambini e ragazzi che giocano all’aperto in 6000 mq". C’é poi l’appello di mamma Luisa Pastore che si chiede quale sia il senso di una simile decisione che penalizza il calcio giovanile: "È assurdo quello che sta succedendo. Abbiamo ricevuto un comunicato da parte della società sportiva con cui ci dicono che si deve fermare tutto. Qualcuno mi spieghi il senso di tutto questo quando poi ci sono autobus, treni e metro pieni di gente incontrollata. I bambini sono quelli che hanno sofferto di più e a quanto pare sono ancora loro che dovranno pagare. Sono troppo arrabbiata". L’ordinanza della regione Lombardia è in vigore fino al 6 novembre.

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