"Ferita insanabile tra Parco Nord e cittadini"

Monta l’indignazione verso l’ente che ha accettato di sacrificare il verde senza opporsi al progetto

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"Non si sta compiendo solamente un delitto ambientale di proporzioni immani, si sta consmando la rottura di una storia di fiducia tra l’istituzione Parco Nord e i cittadini che da decenni si battono per la sua salvaguardia".

Arturo Calamini, storico presidente dell’associazione Amici del Parco Nord è presente in prima fila tra i cittadini che protestano e non riesce a darsi pace: "Per una volta doveva essere il Parco a scherarsi con i cittadini. Invece sta silenziosamente accettando il sacrificio".

L’ente Parco Nord ha sempre tenuto un profilo basso nell’annosa vicenda delle vasche di laminazione. Diviso tra il suo essere “ambientalista“, e la sua essenza istituzionale che, anche per motivi di “partecipazione societaria“ di Regione e Comune di Milano, ha scelto di non fare le barricate contro l’intervento che sacrifica 4 ettari di parco. Nel corso dei tavoli di confronto istituzionale si è ottenuto che il sacrificio delle aree milanesi venisse compensato da 11 ettari di nuove aree per il Parco Nord. Gli ambientalisti chiedono le dimissioni del presidente Marzio Marzorati, arrivato solo un anno fa, a frittta già fatta.

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