Fedeli in chiesa, un ritorno che vale doppio

Gorgonzola, prima messa nella parrocchia Santi Protaso e Gervaso. Ora l’obiettivo è festeggiare i 200 anni dalla consacrazione del luogo di culto

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Gorgonzola (Milano), 19 maggio 2020 - La pandemia ha bloccato sul nascere le celebrazioni del bicentenario dalla fondazione, ma la serrata è finita: fedeli di nuovo a raccolta, con affetto doppio. Nella chiesa dei Santi Protaso e Gervaso, la prima messa dopo il lungo stop ha un significato doppio. Il ritorno in chiesa, nel rispetto dei protocolli di sicurezza.

E la speranza di poter onorare, anche con uno scampolo di iniziative, la prestigiosa ricorrenza: "Vedremo - dice il parroco don Paolo Zago - se sarà possibile salvare almeno alcuni degli appuntamenti". Intanto si ricomincia. Messe del mattino dunque alla prepositurale e a San Carlo, nel pomeriggio solo alla Santi Gervaso e Protaso. Così ogni giorno fino al weekend, dove ci si prepara all’afflusso maggiore: a dar manforte alle due chiese ci sarà anche la Sala Argentia, che assorbirà i fedeli in esubero accogliendo cinque funzioni, con orario sfalsato per consentire ai cittadini rimasti fuori dalla chiesta di assistere alla messa dall’inizio. Raduno ordinato e silenzioso sullo storico sagrato ieri mattina, intanto, per i primi appuntamenti dopo il lockdown. Non si erano mai interrotti, i contatti fra la parrocchia e i fedeli e gli appuntamenti in streaming hanno sempre fatto registrare lusinghieri “picchi”. Negli ultimi giorni il protocollo anti-contagio, sempre condiviso sul sito parrocchiale e con i fedeli. Regole chiare su power point. Mascherina per tutti. Ieri don Carlo Seno l’ha tolta solo in pochi momenti durante la celebrazione. Due posti a panca, gesti e parole di un rituale profondamente modificato. Posti limitati: 200 nella chiesa Santi Protaso e Gervaso, 104 a San Carlo, 193, nel fine settimana, in Sala Argentia: bigliettini numerati all’ingresso per azzerare il rischio d’assembramento. Divieto d’accesso a fedeli con la febbre, ingresso e uscita separati, dispenser per l’igienizzazione delle mani. Niente libretti dei canti o altro, un solo foglio per la funzione. Eucarestia alle panche e niente ritrovi prolungati sul sagrato.

"Abbiamo cercato di prevedere tutto quanto fosse necessario - spiega don Paolo -; se qualche aspetto necessiterà di una messa a punto, provvederemo". Il 2020 doveva essere un anno di festa: risale al 22 ottobre del 1820 la consacrazione della chiesa. Il calendario delle celebrazioni era pronto: concerti e mostre, visite guidate ed eventi. "Nessuno poteva aspettarsi tutto questo. Se la situazione lo consentirà, ripristineremo qualche appuntamento dopo l’estate".

 

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