Fece esplodere la casa Assolto per infermità

Merzagora è in libertà vigilata in una struttura sanitaria. I sei feriti nello scoppio doloso. non avranno risarcimento

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di Stefania Totaro

Non vedranno mai un euro di risarcimento dei danni perchè l’inquilino che ha fatto esplodere la loro palazzina è stato dichiarato infermo totale di mente e assolto dal Tribunale di Monza dall’accusa di disastro doloso. È quanto accade ai 6 feriti nel crollo che nel gennaio 2018 sventrò l’edificio di 5 piani in via Villoresi 46 a Sesto San Giovanni. A causare una fuga di gas, staccando un tubo nella cucina del suo appartamento al quinto e ultimo piano, come hanno rilevato i vigili del fuoco, fu Roberto Merzagora, pensionato ora 77enne. L’uomo era stato subito dichiarato da una perizia psichiatrica infermo di mente al momento del fatto e anche incapace di stare a giudizio, quindi continuava a essere rinviato, in attesa di un miglioramento della sua situazione mentale, il processo destinato al proscioglimento per incapacità di intendere e di volere. Perché il pensionato, già in cura al Centro psicosociale di Sesto San Giovanni, dopo il disastro doloso è stato a lungo ricoverato in una clinica per anziani (dove. tra l’altro, ha accumulato un grosso debito per la degenza che non si sa chi pagherà perché l’anziano è vedovo e senza eredi) prima di trovare un posto in un centro a Cernusco sul Naviglio abilitato a somministrare terapie psichiatriche che hanno dato i loro effetti, tanto che l’uomo ora ha ottenuto la libertà vigilata all’interno della struttura che lo ospita. Tornato capace di stare a giudizio, l’imputato si è dimostrato anche pronto a combattere per fare proclamare la propria innocenza: "Non sono stato io a fare scoppiare la casa – ha detto – l’amministratore voleva dei pagamenti non dovuti per cui ho fatto denuncia ma loro avevano le chiavi e l’hanno fatto loro il danno", ha raccontato. Una situazione kafkiana che sembrava non avere fine anche dopo la mezza dozzina di rinvii in attesa della capacità di stare a giudizio. La difesa del pensionato aveva infatti chiesto, in prima istanza, l’assoluzione dell’imputato piuttosto che accettare il proscioglimento per infermità mentale chiesto dalla pubblica accusa, pure disposta a permettere che l’uomo continui a restare in regime di semi restrizione nel centro che lo ospita. Sconcertata la difesa di parte civile che rappresenta gli inquilini: "Temono molto il pensiero che l’imputato possa tornare nel condominio", ha dichiarato l’avvocato dei feriti. Alla fine il Tribunale ha deciso di assolvere per infermità mentale l’anziano, che per almeno 2 anni dovrà restare in una struttura psichiatrica.

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