"Fd’I più attenta al Nord Fontana? Ora reciprocità"

Daniela Santanchè: "Siamo un punto di riferimento per le categorie produttive. Le Regionali? Sì a ricandidare gli uscenti, ma deve valere anche in Sicilia"

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di Massimiliano Mingoia

È tempo di bilanci, dopo la Conferenza programmatica di Fratelli d’Italia al MiCo di fianco alle tre torri di CityLife. Con la senatrice e coordinatrice lombarda del partito di Giorgia Meloni, Daniela Santanchè, ripartiamo dal luogo scelto per la kermesse della destra sovranista: Milano.

Non è stato un caso, giusto?

"No, per tre motivi. Il primo: tutto quello che di importante è successo nella storia politica d’Italia è nato a Milano, dalla Democrazia cristiana alla Lega e a Forza Italia. Secondo: Fd’I è diventato un partito di riferimento delle categorie produttive: imprese, artigiani, partite Iva. E Milano è la città che traina tutto il Paese nel suo sviluppo. Terzo: FdI è sempre stato un partito molto attento al Sud e adesso, con maggiore forza, vuole essere attento al Nord".

Milano è anche la città dei leader di Lega e FI, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi. Fd’I ha lanciato un messaggio agli alleati sulla leadership del centrodestra proprio da Milano?

"Noi non vogliamo fare polemica o lanciarci in competizioni con gli alleati. Noi proponiamo i nostri programmi e siamo pronti a confrontarci con Lega e FI. Sappiamo bene che nel cuore degli italiani c’è l’unità del centrodestra e faremo di tutto per mantenerla. Ma ci vuole reciprocità e gli alleati devono dirci con chiarezza in quale metà campo vogliono giocare. Noi siamo dei paracarri e continuiamo a dire che la nostra metà campo è il centrodestra. Mai con il Pd e mai con il M5S. Il motivo è semplice: i programmi del centrodestra sono contrapposti a quelli di democratici e grillini. È difficile mettere insieme flat tax e reddito di cittadinanza. Lo stesso discorso vale per le politiche sull’immigrazione: noi non vogliamo migranti economici clandestini".

Questa è la settimana buona per il vertice di centrodestra?

"Un vertice ci sarà sicuramente, i leader devono incontrarsi e parlare, anche in vista delle amministrative. In attesa del vertice, noi abbiamo presentato il nostro programma e parlato con imprenditori come Zoppas o con professori come Ricolfi".

Qual è la ricetta economica per aiutare gli imprenditori in un momento di crisi dovuto dalla guerra?

"Detassare il lavoro e sburocratizzare. Perché la politica mette ostacoli tutti i giorni alle imprese e i sindacati non pensano più né al lavoro né ai lavoratori".

Alla prima giornata della Conferenza è intervenuto anche il sindaco Giuseppe Sala, il cui discorso è stato apprezzato dalla Meloni. E da lei?

"Sala è un nostro avversario ma è una persona perbene con il quale ci si può confrontare. Nel mio discorso, però, ho ricordato al sindaco che i nuovi quartieri di Milano, da CityLife a Porta Nuova, sono stati pensati e realizzati dal centrodestra e inaugurati dal centrosinistra".

Alla tre giorni c’è stato pure il governatore lombardo Attilio Fontana, che ha sollecitato il centrodestra a restare unito. Fd’I è disponibile a sostenere Fontana in caso di ricandidatura a presidente della Regione?

"Noi abbiamo sempre avuto un criterio nelle nostre alleanze: che i governatori uscenti venissero riconfermati. Siamo persone di parola, ma chiediamo reciprocità, che per ora non c’è".

Si riferisce al fatto che Lega e FI non sono disponibili a sostenere la ricandidatura in Sicilia di Nello Musumeci?

"Non vanno bene solo gli uscenti di Lega e FI. I patti vanno rispettati. Ripeto: reciprocità".

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