Fase 2 a Milano: Armani e Rinascente riaprono, la Scala no

Scelte diverse in vista della ripartenza di oggi. Galleria a macchia di leopardo: alcune griffe alzano la saracinesca, i ristoranti restano chiusi

Sanificazione in Galleria a Milano

Sanificazione in Galleria a Milano

Milano, 18 maggio 2020 - Giorgio Armani riapre subito i suoi showroom, mentre bisognerà aspettare ancora qualche giorno per il Silos e il ristorante “griffato’’ dallo stilista. La Rinascente in corso Vittorio Emanuele è pronta ad alzare la saracinesca e riaccendere le luci. In Galleria Vittorio Emanuele, invece, si prospetta una situazione a macchia di leopardo: alcuni negozi delle grandi griffe riapriranno, seppur a ranghi ridottissimi, mentre i ristoratori presenti nel Salotto dei milanesi – Savini, Biffi, Galleria, Salotto e Locanda del Gatto Rosso – hanno deciso di restare chiusi, almeno per ora. La Fase 2 che scatta oggi con la possibile riapertura di bar, ristoranti e negozi vedrà diverse risposte da parte delle attività commerciali cittadine.

Armani dà un segnale di fiducia alla ripartenza di Milano. L’immagine della dottoressa con le ali che tiene tra le braccia l’Italia, diventata simbolo della lotta al coronavirus, sarà il nuovo soggetto dello storico murale della maison, in via Broletto. Accanto al disegno di Franco Rivolli ci sono le parole di incoraggiamento di Giorgio Armani in questa delicata fase di ripresa: "Per ripartire in sicurezza abbiamo ancora bisogno di lei". La Rinascente, intanto, fa sapere che oggi riaprirà, dopo aver vissuto "un periodo difficile". Ma adesso si volta pagina: "Abbiamo visto la normalità essere minata dalle incertezze, per la prima volta dall’ultimo conflitto mondiale Rinascente, da sempre parte integrante del tessuto sociale cittadino, ha dovuto chiudere le porte dei propri negozi". Ma dopo aver fatto parte di "un importante gruppo di lavoro coordinato dal Politecnico di Torino che ha redatto un protocollo di protezione al Covid-19", ora i negozi del gruppo sono pronti a riaprire "con tutte le misure e le procedure utili" per la tutela dei clienti e dei lavoratori. Diversa la scelta di Rob de Matt, ristorante di Dergano votato al reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati: "Noi non riapriremo il 18 maggio, non siamo mica matti! Dirci il 14 maggio che è possibile riaprire dopo quattro giorni significa metterci nella condizione di fare tutto di fretta, che non è una buona cosa quando in gioco c’è la salute".

Sul fronte della cultura, invece, i tempi per la riapertura saranno più lunghi, come stabilito dal decreto del Governo. Il Teatro alla Scala ha istituito un comitato per preparare le riapertura a giugno. In una nota firmata da Maria Di Freda, direttore generale del Tempio del Piermarini, si legge che "dal 18 maggio (oggi, ndr ) verrà costituito ed attivato il comitato permanente composto anche da cinque rappresentanti sindacali, che avrà come primo obiettivo quello di condividere ed adottare il protocollo sanitario Covid-19 del Teatro alla Scala, le cui regole dovranno essere applicate per consentire il riavvio in sicurezza delle attività tecniche, previsto a partire dal mese di giugno". Musei e biblioteche civiche, che si preparavano a rientrare in funzioni da domani, resteranno chiuse fino a data da destinarsi: il Comune ha deciso di utilizzare questa settimana come test a porte chiuse di tutti i protocolli di sicurezza e sanificazione. Per ora non riaprirà neanche la Pinacoteca di Brera, gestita dal ministero per i Beni e le Attività culturali.  

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