Fase 2, a Milano riaprono i mercati all'aperto: lunghe code e rispetto delle regole/ FOTO

Per ora solo alimentari, ma dal 18 maggio potrebbero tornare abbigliamento e altri oggetti: "Siamo alla canna del gas"

Riaprono i mercati a Milano

Riaprono i mercati a Milano

Milano, 7 maggio 2020 - Riaprono da oggi, giovedì 7 maggio, i mercati scoperti. Sono 26 quelli tornati operativi in via sperimentale per i soli operatori generi alimentari, su 94 che normalmente hanno luogo in città. E, nel primo giorno della sperimentezione, si trovano lunghe code di clienti, anche superiori ai 200 metri, ma un rigoroso rispetto delle regole di distanziamento delle bancarelle di vendita e delle persone.

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La riapertura dei mercati rionali a Milano "è graduale e sperimentale, con pochi banchi distanziati di 2,5 metri. I mercati aperti sono ben distribuiti tra centro e periferia evitando quelli a ridosso di abitazioni civili", ha spiegato l'assessore al Commercio e Lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani. "Da due mesi gli operatori non lavoravano più, è una categoria che ha sofferto molto più di altre la cessazione delle attivita'", ha aggiunto.

L'assessore Tajani ha spiegato che nelle prossime settimane "in ragione di un miglioramento della situazione sanitaria", oltre alle bancarelle alimentari si potrà dare via libera anche a quelle che vendono altri oggetti e abbigliamento. Ma per questo la data "spartiacque" sarà il 18 maggio. Sarà possibile, ad avviso degli ambulanti, mantenere la distanza tra i banchi anche riducendo di 25 centimetri la larghezza di ciascuno in modo. Secondo Franco Sacco della Confesercenti bisogna eliminare le recinzioni che chiudono gli accessi laterali, per permettere maggiore afflusso, "considerando che i lavoriamo all'aria aperta, per tre ore al giorno. Con gli ingressi contingentati le persone rischiano di rimanere in fila e non poter entrare".

Ad assicurare che nel primo giorno sta andando tutto bene è anche Giacomo Errico, presidente di Fiva Confcommercio (Federazione Nazionale Venditori Abulanti) e numero uno di Apeca,(l'Associazione provinciale Esercenti Commercio Ambulante di Milano): "Al mercato di via Osoppo questa mattina la coda arrivava fino a via Rubens. Una fila molto ordinata dove le persone mantenevano la giusta distanza tra loro". Le misure precauzionali adottate per il graduale riavvio del commercio ambulante (perimetro dei mercati recintato, ingressi nell'area vendita contingentati, distanziamento tra i vari banchi vendita oltre che tra persone), secondo il numero uno degli ambulanti italiani "non servono perchè la gente ha imparato a stare in coda".

E' inoltre scattata la macchina della sorveglianza per assicurare il rispetto delle misure anti-contagio: "Non ci sono soltanto gli agenti dell'Annonaria della Polizia Locale a controllare. Anche i cosiddetti Covid manager, pagati dagli ambulanti, sorvegliano gli ingressi per assicurare accessi contingentati nelle aree mercato e vigilano sul distanziamento", ha sottolineato Errico che ha lanciato un appello alle istituzioni: "Lunedì 18 maggio tutti i mercati devono riaprire a ritmo completo, anche i non alimentari. La situazione è drammatica, siamo alla canna del gas, bisogna ripartire con tutte le precauzioni che la categoria degli ambulanti ha dimostrato di saper mettere in pratica".

A Milano ci sono solitamente 16 mercati al giorno nei feriali, 19 al sabato, con circa 3mila addetti in totale: secondo una stima della Confcommercio la perdita dei due mesi di lockdown ammonterebbe a 10 miliardi.

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