Farmacie comunali, è polemica Lo statuto votato non piace

Michela Pusceddu: "Si maschera da risparmio un taglio alla sicurezza"

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Farmacie comunali, è polemica sull’approvazione del nuovo statuto da poco approvato in consiglio comunale. A dichiarare il proprio disappunto Michela Pusceddu, ex vice presidente del Cda, contraria alle modifiche apportate. "La prima riguarda il titolo preferenziale che potrebbe avere il futuro direttore generale. Ora, a parità di merito e punteggio, a fronte di un dirigente che ha maturato esperienza ventennale in una società o ente pubblici, l’Azienda dovrà preferire chi magari ha svolto un incarico di soli 2 anni come direttore generale di una farmacia comunale. Con la seconda modifica si introduce la figura del revisore unico in sostituzione del collegio, giustificandolo come un risparmio per l’Azienda. Mi allerto quando si maschera da risparmio un mero taglio alla sicurezza. Se durante il nostro mandato avessimo ragionato solo nell’ottica del risparmio, inteso come taglio indiscriminato dei costi, non avremmo fatto nulla di tutto ciò che invece è stato fatto. Ad esempio non avremmo stipulato e poi rinnovato la convenzione con il Banco Farmaceutico. Rivendico quanto fatto negli oltre 4 anni di presidenza Dazzo (nella foto) e mi rammarico che per questioni personali nei confronti di quest’ultimo la precedente Giunta non abbia avuto il coraggio di permetterci di portare a compimento i cambiamenti intrapresi".Valeria Giacomello

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