Farmaci e alcol, lo sballo finisce sui social

Antidepressivi e cocktail alla codeina tra gli adolescenti. Poi le foto in rete

Gli scatti postati da giovanissimi che sui propri profili social

Gli scatti postati da giovanissimi che sui propri profili social

Milano, 12 marzo 2018 - Decine di boccette allineate sul comodino. Selfie davanti allo specchio del bagno con una scatola di antidepressivo in bella vista. Analgesici mescolati alla Sprite per dar vita a quella che negli Stati Uniti hanno ribattezzato «purple drank». Poi tutto finisce in Rete: video e foto condivisi in tempo reale per attirare il maggior numero possibile di like. Se ne trovano a decine sui social network, tutti postati da adolescenti milanesi: da Affori a Lambrate, fino al centro, la moda dello sballo on line non conosce differenze di quartiere né di estrazione sociale. Nei filmati, ed è questo l’aspetto più allarmante, compaiono sempre più spesso confezioni di medicinali che in Italia si possono acquistare in farmacia solo dietro prescrizione medica e che invece i ragazzi maneggiano come niente fosse sul divano di casa o su una panchina al parchetto. A cominciare dall’Alprazolam (peraltro citato da un noto rapper in una canzone che non a caso spopola sui profili in questione), benzodiazepina utilizzata per tenere a bada attacchi di panico e disturbi d’ansia. È lo Xanax, per dirla nella versione più conosciuta e commercializzata, che può avere effetti devastanti se ingerito con l’alcol: in sostanza, l’abbinata amplifica gli effetti sedativi e ipnotici, con pericolo di depressione respiratoria.

È una sostanza che in più fotogrammi finisce associata ai cocktail a base di codeina (bibita gassata più sciroppo per la tosse): il mix, in gergo, viene chiamato «Xnx Cod» o «Xnx Codein». Non manca l’ossicodone, che nella terapia del dolore viene abitualmente assunto dai malati terminali di cancro per lenire le ultime sofferenze e che i tossicodipendenti ingurgitano per avere un effetto quasi raddoppiato rispetto all’eroina. Come se lo procurano i minorenni? Nel marzo scorso, i carabinieri della Compagnia di San Donato ne avevano sequestrato 2mila pasticche a due iracheni che si appostavano davanti alle scuole dell’hinterland – da Peschiera Borromeo a San Giuliano – per smerciarle ai liceali. In realtà, sembra che i giovanissimi siano perfettamente in grado di procurarselo da soli: basta dare un’occhiata alle pagine di alcuni di loro per trovare link a siti stranieri che vendono liberamente farmaci, con tanto di offerte in caso di ordinazioni massicce e indicazioni precise sulle modalità di consegna a casa. E così ogni dettaglio si propaga sul web, tra decine di amici e conoscenti che a loro volta fanno da cassa di risonanza.

Un fenomeno che fino a qualche tempo fa era limitato solo ad alcune categorie di internauti, ad esempio i writer vandalici: «Come accade nel mondo del graffitismo – ragiona l’esperta Fabiola Minoletti – si rivela questa tendenza a lasciare traccia delle proprie azioni sui social». Un trend che giocoforza «scatena emulazione e voglia di cercare esibizioni che colpiscano sempre di più». Con il rischio, tutt’altro che calcolato, di andare ben oltre il limite solo per una manciata di visualizzazioni in più.

nicola.palma@ilgiorno.net

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