Acquisti truccati di farmaci, indagato Bedin

Chiuse le indagini per una truffa da 10 milioni ai danni della Regione: l’ex ad del San Raffaele e oggi presidente Snam nei guai con altri dieci

Nicola Bedin

Nicola Bedin

Milano, 1 luglio 2020 - Farmaci venduti agli ospedali con lo sconto ma fatti pagare a prezzo pieno alla Regione, con soldi pubblici. Una torta da dieci milioni di euro, accordi e spartizioni fra responsabili commerciali di colossi del farmaco e persone che all’epoca dei fatti contestati avevano ruoli di responsabilità negli ospedali del gruppo San Donato, che nel frattempo ha già risarcito la Regione Lombardia. Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza di Milano ha notificato l’avviso di conclusione indagini, firmato dal pm Paolo Storari, sulla truffa alla Regione Lombardia da oltre dieci milioni di euro attraverso la vendita di farmaci che vede tra gli 11 indagati l’attuale presidente di Snam Nicola Bedin, allora amministratore delegato pro-tempore dell’ospedale San Raffaele controllato dal gruppo San Donato.

Gli altri indagati sono amministratori e responsabili commerciali di cinque grosse case farmaceutiche, un ex capo del’ufficio acquisti e un ex responsabile dei servizi farmacia del Gruppo. "Ho appreso da notizia di stampa che sarei indagato per fatti connessi all’acquisto di farmaci da parte dell’ospedale San Raffaele, di cui sono stato amministratore delegato", ha spiegato Bedin in una nota. "Non ho ancora ricevuto alcuna notifica – ha proseguito – ma posso sin da ora dichiarare di non essere a conoscenza di alcun asserito illecito". Il manager ha espresso "piena fiducia nel lavoro della magistratura" e si è detto "convinto che presto sarà chiarita la mia totale estraneità alla vicenda".

Bedin ha lasciato l’incarico nel 2017, proseguendo la sua carriera nella società di infrastrutture energetiche con sede a San Donato Milanese. Nell’avviso di conclusione delle indagini preliminari, atto che prelude alla richiesta di processo, sono cinque le case farmaceutiche i cui amministratori e responsabili commerciali sono indagati: si tratta di otto manager di cui quattro all’epoca dei fatti erano dipendenti di Mylan spa, uno di Abbvie, uno di Novartis, uno di Eli Lilly Italia e l’ultimo di Bayer spa. Colossi del farmaco, tra i principali fornitori di medicinali per gli ospedali lombardi. Gli altri due indagati sono Massimo Stefanato, ai tempi rappresentante del’ufficio acquisti dell’ospedale San Raffaele e Mario Giacomo Cavallazzi, allora responsabile dei servizi di farmacia di diversi ospedali del Gruppo San Donato che controlla anche l’ospedale che fu fondato da Don Verzè.

Secondo le indagini, le case farmaceutiche avrebbero venduto a nove ospedali del Gruppo San Donato farmaci che lo stesso Gruppo, che lo scorso 3 dicembre ha risarcito i 10 milioni, ritenuti il provento della presunta truffa, si sarebbe fatto rimborsare dalla Regione Lombardia a prezzo pieno. Avrebbe omesso di indicare gli sconti praticati sul prezzo (dal 2 al 20 per cento) in seguito ad accordi informali legati al raggiungimento di determinati volumi di vendite. ll profitto della presunta truffa è rappresentato dalla differenza tra i due importi, quantificata dagli investigatori in oltre 10 milioni di euro. Per la stessa vicenda, sempre a dicembre, Stefanato e Cavallazzi finirono agli arresti domiciliari. Le Fiamme gialle, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura di Milano, hanno acquisito una mole corposa di documenti e materiale finito sotto la lente, per documentare rapporti e accordi commerciali tra gli indagati e i rimborsi ottenuti illecitamente dalla Regione Lombardia.  

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