Un parco urbano nel futuro dell'ex scalo Farini

Nel masterplan vincitore un bosco con piazze tematiche e 2.200 nuovi appartamenti

Le migliaia di metri quadrati dell'area Farini

Le migliaia di metri quadrati dell'area Farini

Milano, 12 aprile 2019 - L'ex scalo Farini avrà un futuro verde. I due studi di architettura che insieme hanno vinto il concorso internazionale per il masterplan dell’area dismessa l’olandese Office for Metropolitan Architecture (Oma) con base a Rotterdam e ufficio a Milano, in cui ha già progettato la Fondazione Prada, e l’italiano Laboratorio Permanente che ha firmato insieme allo studio De Lucchi i Bagni Misteriosi del Teatro Franco Parenti – immaginano l’area Farini trasformata in un grande bosco lineare capace di depurare l’aria e rinfrescare i venti caldi provenienti da sud-ovest (65% di tutto l’ex scalo). Un parco intorno a cui ruoterà un nuovo quartiere, con almeno 2.200 nuovi appartamenti, 1.034 dei quali saranno in housing sociale: per la precisione 217 a canone sociale, 153 a canone moderato, 664 a canone convenzionato agevolato e altri 503 a canone convenzionato ordinario.

Ma ripartiamo dai numeri dell’area: 618 mila metri quadrati di superficie complessiva, 468 mila di superficie territoriale di cui 307 mila mq di verde attrezzato. Lo sviluppo volumetrico dell’area privata dell’ex scalo, invece, non è ancora definito nei dettagli, non era il compito indicato dal concorso. Nel masterplan vincitore non ci sono grattacieli, ma non è escluso che almeno uno «skyscraper» spunti nel progetto definitivo. La filosofia seguita dai due studi di architettura, che hanno prevalso su altri quattro team finalisti nel concorso lanciato da Fs Sistemi Urbani e Coima di Manfredi Catella, punta su una distribuzione delle volumetrie senza vette. «Nel masterplan abbiamo tenuto tutti gli edifici esistenti, perché crediamo che la dimensione storica della città sia da preservare», spiegano Ippolito Pestellini Laparelli (Oma) e Nicola Russi (Laboratorio Permanente) durante la presentazione del documento ieri pomeriggio a Palazzo Marino.

L’ingresso più vicino al centro storico del nuovo quartiere sarà da via Valtellina, dove sarà realizzata una piazza definita Foyer. Non sarà l’unica «agorà» del nuovo quartiere. «Ci saranno la Piazza d’Acqua (Reservoir), la Piazza del Mercato a ridosso della stazione Lancetti e la Città dei Bambini per le nuove famiglie», spiegano i progettisti. Non solo. «Nel Masterplan abbiamo disegnato due ponti che collegheranno i due versanti del parco: il Ponte delle Arti e il Ponte Nuovo. Il primo costeggerà il lato nord del cimitero Monumentale, dando un affaccio sul museo delle sculture, e si appoggerà al di sopra della copertura della Nuova Accademia di Brera, trasformandola in una piazza sospesa da cui poter ammirare lo skyline della città. Il Ponte Nuovo collegherà Dergano-Bovisa con via Paolo Sarpi». Nell’ex deposito merci dello scalo spazio a eventi e concerti. I progettisti auspicano che «tutta l’area possa essere immediatamente utilizzata dai cittadini» prima dell’avvio dei lavori veri e propri. L’assessore comunale all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, intanto, annuncia che ora partirà la fase di ascolto dei cittadini e fissa un obiettivo, che «i cantieri in Farini partano entro la fine del mandato», cioè entro il 2021.

 

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