Sindaco Sala firma atti nascita bambini famiglie arcobaleno (Foto Twitter)
Milano, 6 giugno 2018 - Dopo Torino e altre città italiane anche Milano è pronta a riconoscere ufficialmente i bambini delle famiglie arcobaleno, cioè come figli di due padri o due madri entrambi registrati all'anagrafe. Oggi pomeriggio, il sindaco Giuseppe Sala ha firmato nella sala giunta di Palazzo Marino, sede del Comune, gli atti di nascita di nove bambini nati a Milano da coppie dello stesso sesso. Alcuni sono appena venuti al mondo, altri hanno già 16 anni e aspettavamo questo momento da anni. Uno di loro è Manfredi, nato pochi giorni fa e figlio di Francesca e Corinna: proprio quest'ultima aveva sollevato la questione con una lettera alla giornalista Selvaggia Lucarelli, in cui chiedeva al Comune di attivarsi per registrare, come già avventuro a Torino, il bambino come figlio di entrambe.
"Il mio sentimento oggi è di gioia vera - ha commentato il sindaco - Oggi non è la giornata delle polemiche ma è una data importante per Milano. Tutti noi, anche i ministri, siamo amministratori pro-tempore, ma non lo è lo spirito di questa città".
In questo giorno di gioia vera sono qui come Sindaco, ricoprendo un ruolo istituzionale che ha un termine. Ciò che non è pro tempore invece è lo spirito di Milano, una città che oggi riconosce i vostri #diritti pic.twitter.com/4ycvQETuDC
— Beppe Sala (@BeppeSala) 6 giugno 2018
"Bellissima risposta al Ministro #Fontana: Milano riconosce oggi i primi bambini nati da due mamme e nei prossimi giorni oltre 30 richieste verranno accolte", ha scritto su Twitter la parlamentare del Pd, Monica Cirinnà che aggiounge: «Grazie a BeppeSala e alla sua giunta ComuneMI da sempre in prima linea per i diritti".
Bellissima risposta al Ministro #Fontana: Milano riconosce oggi i primi bambini nati da due mamme e nei prossimi giorni oltre 30 richieste verranno accolte. Grazie a @BeppeSala e alla sua giunta @ComuneMI da sempre in prima linea per i diritti. #verocambiamento @FamArcobaleno pic.twitter.com/bsmXSuD2q1
— Monica Cirinnà (@MonicaCirinna) 6 giugno 2018
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