Falsi provini per molestare le attrici: arrestato 48enne

Si spacciava per regista attirando le vittime online. La trappola scattava a Villapizzone

Migration

di Marianna Vazzana

Il primo colloquio era in un luogo neutro, in una zona centrale della città. Ma per il provino ci si spostava in un fast food e, terza tappa, era la camera da letto del sedicente regista che guarda caso riempiva i suoi copioni con scene di baci e sesso. Emerge tutto nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Claudio Marini, 48enne originario di Frosinone, arrestato dalla polizia per abusi sessuali. Sul curriculum ha numerosi precedenti per truffa, appropriazione indebita, documenti falsi e violenze sessuali. Secondo quanto emerso organizzava finti casting, "provini del tutto fittizi al solo scopo di trarre in inganno giovani ed avvenenti candidate e poter in tal modo commettere abusi sessuali". L’indagine è partita dalla denuncia di una diciottenne che lo scorso 11 luglio si è presentata in Questura segnalando che dopo essersi candidata per un casting rispondendo a un annuncio online promosso dall’agenzia Trend communications rivolto ad aspiranti attrici per la produzione di un film dal titolo “La forza dell’amore“, era stata convocata telefonicamente da un uomo. Il primo colloquio era avvenuto tra la zona della stazione Centrale e Repubblica, nella stanza-ufficio di una palazzina elegante, dove lui si era presentato come "responsabile dei provini". Il provino vero e proprio, però, è avvenuto in un fast food di via Farini: la ragazza ha raccontato che, con il pretesto di recitare, lui l’ha baciata per due volte con insistenza finché lei non si è allontanata. Poi, con la scusa di portarla "nel suo studio", che si è rivelato essere un appartamento in zona Villapizzone, sempre per provare delle parti, l’avrebbe fatta spogliare e sdraiare a letto chiedendole di interpretare una scena di sesso e palpeggiandola ripetutamente anche nelle parti intime.

Al suo rifiuto, l’uomo si era fermato. Poi la diciottenne ha deciso di denunciare l’episodio alla polizia. Le indagini della Squadra Mobile, guidata dal dirigente Marco Calì, hanno portato non solo all’identificazione dell’uomo ma anche a individuare almeno altre tre vittime dello stesso reato: ragazze tra i 23 e i 29 anni reclutate per film come “Un gioco pericoloso“ e “Miele amaro“. Il 48enne non era un regista né titolare di un’agenzia attiva nell’organizzazione di casting. Inesistente pure la società Trend communications. Da qui, l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Livio Cristofano su richiesta del procuratore aggiunto Letizia Mannella e del pm Giovanni Tarzia. L’uomo era stato già arrestato lo scorso 11 agosto, nell’ambito di un’indagine della Procura di Roma per fatti analoghi accaduti tra settembre 2019 e luglio 2020.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro