Faida tra rapper, Simba La Rue: "Il rapimento di Baby Touché? Una cosa mediatica"

Il ventenne ha ammesso di avere accoltellato un ragazzo amico del rivale

Simba La Rue e Baby Touché

Simba La Rue e Baby Touché

Milano, 3 agosto 2022 - Il pentimento è arrivato in coda all’interrogatorio: "Comunque mi sono reso conto dell’assurdità di tutto quello che è successo, che non giova a nessuno". Un interrogatorio durante il quale il ventenne Mohamed Lamine Saida, meglio noto nel mondo trap come Simba La Rue, ha deciso di rispondere alle domande del gip Guido Salvini, che gli ha chiesto conto delle accuse contestate dal pm Francesca Crupi e dai carabinieri della Compagnia Duomo a valle dell’inchiesta sulla faida con il gruppo rivale capeggiato da Baby Touché. Il ragazzo, che si è presentato al settimo piano del Palazzo di Giustizia con le stampelle per i dolorosi postumi della coltellata all’inguine ricevuta il 16 giugno nella Bergamasca, è partito proprio dalle condizioni di salute.

Simba La Rue
Simba La Rue

«Quando sono stato arrestato, mi trovavo in ospedale a Lecco per un intervento all’arteria femorale, che è stato effettuato d’urgenza perché a casa la situazione era molto peggiorata e rischio di perdere la gamba". Poi l’artista, assistito dall’avvocato di fiducia Niccolò Vecchioni, ha iniziato a raccontare dei contrasti con Mohamed Amine Amagour alias Baby Touché: "Lui mi mandava post sui social, provocazioni, messaggi offensivi. Questo inverno, un giorno ero in corso Como con la mia ragazza e sono stato umiliato pubblicamente da questi ragazzi: mi hanno lanciato sassi e fatto un video".

Il precedente

Poi il 14 febbraio 2022 è andato in scena l’episodio che avrebbe dato il via all’escalation: un amico di Saida, il venticinquenne Fabio Carter Dago Gapea, "è andato a Padova", città in cui Amagour è cresciuto, e "ha chiamato questo rapper" per chiarire di non avere intenti bellicosi: "Touché non si è presentato, ma si è presentata una torma di persone: è stato umiliato anche Gapea, è stato pure accoltellato". È l’antefatto del raid del primo marzo in via Settala: "Noi abbiamo fatto questa specie di vendetta contro un ragazzo che c’era durante l’aggressione del mio amico, e cioè Akrem. Gli abbiamo fatto questa specie di trappola con l’aiuto anche della ragazza Sara e lo abbiamo aggredito. Ho girato io un video dell’aggressione". Di più: "Nell’episodio di Akrem c’erano coltelli, uno lo avevo io e l’ho ferito alla gamba – ha spiegato ancora La Rue –. Però non c’era intenzione di rubare oggetti personali degli altri".

Tensione alle stelle

Dopo quel’agguato, la tensione è salita ulteriormente. Fino alla sera del 9 giugno: "Un giorno io tornavo da Marsiglia con gli altri con due vetture, stavamo accompagnando M. a Barona insieme a Mounir ( Chakib alias Malippa, manager del trapper, ndr ), perché M. è in sedia a rotelle per un incidente. Accompagnando questo ragazzo, abbiamo incontrato Touché sotto casa. Sono andato lì da lui e gli ho detto di fare uno scontro fisico uno contro uno. Ma lui è più esile di me, ci siamo picchiati, io sono più forte e quindi mi sono fermato e gli ho detto che visto che lui mi aveva umiliato ora toccava a lui. Touché è salito in macchina, ma il manager Mounir ( a sua volta finito in manette, ndr ) non voleva essere coinvolto e voleva che si chiarisse tutto prima di entrare in macchina. Sottolineo che Touché è entrato in macchina di sua spontanea volontà, io non l’ho sequestrato. In macchina c’erano anche Loum e Faye ( pure loro arrestati, ndr )". Una versione che diverge da quella di due testimoni, che hanno invece raccontato che il loro amico Touché è stato pestato da più persone (tra cui Saida) in un parcheggio di via Boifava e poi caricato con la forza su una Mercedes. Quello che è successo dopo è diventato di dominio pubblico in diretta, con Baby Touché ripreso sui sedili posteriori col volto tumefatto: "Tutti gli insulti e le cose che si sentono nel video le ho dette io. Era però tutta una cosa mediatica, ci siamo messi d’accordo anche perché Touché era interessato a sfruttare mediaticamente il video".

L'agguato finale

Una ricostruzione accreditata dallo stesso Amagour già quella notte, quando i militari lo ritrovarono a Calolziocorte dopo l’allarme lanciato dal fratello. E la coltellata del 16 giugno a Treviolo? "Non so da chi sono stato ferito vicino a Bergamo, erano tutti bardati, erano circa 6 o 7. Molto probabilmente erano amici di Touché". Un fendente che potrebbe aver lasciato un segno permanente sul corpo di Simba La Rue: il ventenne ha riferito di avere forti difficoltà in carcere, di essere già caduto in bagno e di "temere per le sue condizioni di salute". L’avvocato Vecchioni ha chiesto la revoca della misura cautelare in carcere e l’applicazione dei domiciliari nell’abitazione di famiglia, a Merone. Proprio nella cameretta dove i militari traIl hanno sequestrato una calibro 6.35 con quattro colpi nel caricatore: "Questa pistola l’ho presa io con qualche proiettile dagli zingari quando sono uscito dall’ospedale, per paura di nuove aggressioni. Ho fatto una grande cavolata, è stata la prima e ultima pistola che ho preso".

 

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