Dal tram Milano-Limbiate arriva l’ultimo assegno di Expo: il governo stanzia i 60 milioni

Il Cipe approva la delibera per stornare i fondi a favore di Expo. Post 2015, Cantone detta la linea: serve un bando per il progetto

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Milano, 21 febbraio 2015 - Mancava solo una firma nero su bianco. E ieri il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha dato il via libera al trasferimento di 58,9 milioni di euro dalle casse del governo a quelle della città metropolitana di Milano per l’Esposizione universale, a tappare la falla lasciata dall’ex Provincia. Per assicurare i fondi, senza i quali Expo spa si sarebbe trovata scoperta al momento di saldare gli ultimi appalti, Roma ha stornato il contributo governativo per la riqualificazione del tram Milano-Limbiate. Un progetto in discussione da anni, rimasto però sulla carta per la mancanza cronica di denaro. Ultimi gli 80mila euro a carico di uno dei Comuni soci, Varedo, che non li ha mai scuciti.

Così, quando al ministero dei Trasporti è arrivato il momento di censire i cantieri al palo in Lombardia, per scegliere quale bloccare girando i fondi sui conti di Expo, l’occhio è caduto sulla Milano-Limbiate. La voce circolava da tempo, da quando il ministro dell’Agricoltura con delega all’Esposizione universale, Maurizio Martina, aveva promesso che il governo avrebbe coperto la quota ex Provincia, dopo che anche la Camera di commercio di Milano si era tirato indietro, lasciando il commissario unico Giuseppe Sala senza l’ultima tranche di risorse. A incastrare i pezzi del puzzle concorreva anche la coincidenza tra la somma stanziata da Roma per il tram e quella necessaria a Expo: 60 milioni di euro. Tuttavia, dall’annuncio dello scorso ottobre, sono passati mesi prima che la promessa diventasse realtà. Anzi, prima di Natale la Provincia di Monza era tornata alla carica sul progetto metrotranvia, dopo che le era riuscita la vendita dell’ex caserma dei pompieri. Alla fine, però, ha prevalso l’interesse di Expo. «Si è chiusa una partita aperta da tempo», ha dichiarato ieri il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia: «Era un atto dovuto».

Si muove anche la macchina del dopo-Expo. Nelle scorse ore l’Autorità nazionale anticorruzione ha deliberato che l’incarico per lo sviluppo del progetto post 2015 dovrà essere assegnato attraverso una gara pubblica. Arexpo, la società pubblica che possiede i terreni, aveva affidato direttamente a università Statale e al Politecnico la consulenza, prima che fosse bloccata dal magistrato Raffaele Cantone. Serve un bando. Nel frattempo la Statale si è sfilata, poiché si è candidata per portare a Rho-Pero il polo di Città Studi. Passando da consulente a possibile committente. Per Pisapia «è importante che Milano ragioni e in tempi rapidi decida».

luca.zorloni@ilgiorno.net

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