Ex vigile di Corbetta, la Corte d’Appello: "Licenziamento legittimo"

L’agente di polizia locale era stato accusato del passaggio di informazioni riservate e violazione della privacy

Il sindaco Marco Ballarini

Il sindaco Marco Ballarini

di Camilla Garavaglia

La Corte d’Appello di Milano ha chiuso (momentaneamente) la questione del licenziamento di un ex agente di Polizia locale del Comune di Corbetta dando ragione all’ente municipale. In breve, secondo la sentenza della sezione Lavoro e previdenza della Corte, il licenziamento ai danni dell’ex agente è legittimo nonostante il primo grado di giudizio sostenesse l’esatto contrario.

L’ex vigile aveva impugnato il licenziamento nel novembre 2020: secondo il sindacato della Polizia locale Sulpm il provvedimento preso dal Comune era eccessivo.

Era stato accusato di diversi comportamenti lesivi ai danni del municipio, uno tra tutti il passaggio di informazioni riservate all’ex comandante della Polizia locale di Trezzano sul Naviglio e già agente a Corbetta, Salvatore Furci, che avrebbe poi usato tali informazioni per fare causa al Comune stesso.

Non solo, l’agente secondo l’ente avrebbe avuto accesso da remoto - di notte, dalla propria abitazione - ad altri dati sensibili di numerosi cittadini di Corbetta, alcuni dei quali hanno denunciato l’ex agente per violazione della privacy immotivata. Sempre il suo nome era apparso in una serie di contestazioni da parte del Comune per pranzi fuori orario di servizio e visione di film dal pc del posto di lavoro, accuse sempre respinte dall’ex agente e dal sindacato anche durante il procedimento.

Ora la Corte ha invece dato ragione al Comune di Corbetta, rendendo di fatto non solo legittimo il licenziamento ma anche illegittima la posizione attuale dell’ex agente che, nel frattempo, ha richiesto la mobilità e lavora ora in un altro Comune. E dovrà anche rifondere circa 6mila euro di spese legali.

"Non sono felice per ciò che è successo - commenta il sindaco Marco Ballarini - perché è una vicenda umana triste e stiamo parlando di persone che dovranno affrontare una sentenza con rimborso delle spese, non credo sia corretto gioirne.

Sono però contento di poter dimostrare che i funzionari comunali non sono degli sprovveduti: se hanno deciso prima di procedere con il licenziamento e poi di proseguire con il secondo grado di giudizio è perché evidentemente avevano ragione e si erano mossi secondo la normativa.

Chi pensava il contrario, evidentemente si sbagliava. Andiamo avanti a testa alta".

Il procedimento potrebbe non essere finito qui: l’ex agente ha ora la facoltà di rivolgersi alla Cassazione per un ulteriore grado di giudizio.

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