Area ex Bianchi, la vittoria di Rho: "Dieci milioni per la bonifica"

Il tribunale civile condanna Edison al pagamento

Inquinate la falda superficiale e la prima sotterranea

Inquinate la falda superficiale e la prima sotterranea

Rho (Milano), 6 giugno 2019 - Il tribunale  di Milano ha condannato la Società Edison spa (ex Montedison) a pagare oltre 10 milioni di euro per la bonifica dell’area ex-chimica Bianchi. Si tratta di una sentenza storica per Comune di Rho e Regione Lombardia, parti in causa, che chiude una battaglia a suon di carte bollate iniziata nel 2011. Con sentenza esecutiva, il tribunale milanese ha riconosciuto che le responsabilità dell’inquinamento dell’area sono della Società Edison: "È fuori di ogni dubbio che le cause dell’inquinamento dell’area ex Chimica Bianchi siano da far risalire all’attività industriale esercitata nell’insediamento dall’inizio del secolo scorso e sino a tutto il 1979, data ufficiale di cessazione della produzione. Che i campioni di terreno prelevati sino a 1,8 metri di profondità, rilevano un gravissimo inquinamento da solventi clorurati e che è quindi certo che l’inquinamento era già presente nell’area oltre dieci anni prima che solo si valutasse l’ipotesi della struttura di incapsulamento".

La sentenza in base al principio "chi inquina paga", ha dunque stabilito in 10 milioni di euro la cifra da versare nella casse comunali rhodensi, circa 225.000 euro all’anno fino all’avvenuta bonifica. "Siamo soddisfatti della sentenza che ristabilisce un equilibrio, almeno sulla base degli aspetti economici - commenta l’assessore all’Ecologia Gianluigi Forloni - hanno contribuito al risultato la determinazione del sindaco Pietro Romano, il lavoro di uffici, consulenti tecnici e giuridici, risultati all’altezza di un confronto complesso il cui esito non era affatto scontato. L’interesse pubblico ha prevalso nei confronti di un danno ambientale".

La ditta Chimica Bianchi dagli inizi del ‘900 utilizzava  vasche di stoccaggio di solventi organici che nel tempo hanno rilasciato nel terreno composti estremamente tossici, inquinando la falda superficiale e la prima falda sotterranea nella zona Sud di Rho, vicino al fiume Olona. Dopo un intervento di messa in sicurezza alla fine degli anni Ottanta il rilascio di sostanze inquinanti ha costretto alla creazione di una vera e propria barriera idraulica esterna, ancora oggi attiva, che consente di estrarre acqua di falda e trattarla con carboni attivi per eliminare l’inquinamento, come verificano poi pozzi piezometrici a valle. Il tutto con costi a carico degli enti pubblici.

"È stato un processo lungo - afferma  il sindaco Romano -: in questi anni l’amministrazione comunale ha sempre tenuto monitorata la situazione nella zona, controllando in modo particolare il corso del fiume Olona dove è stato messo in atto un metodo di bonifica innovativo che ha permesso di tenere a bada la situazione".

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