Milano, ex ambulante insospettabile nascondeva 60 chili di droga nel box

Tre anni fa il crac della sua attività, poi assoldato dai narcos

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di Nicola Palma

In quel box di Cesano Boscone c’erano la sua vita di prima e quella di adesso. Una accanto all’altra. Da una parte, gli indumenti invenduti del passato da ambulante nei mercati rionali, eredità di un’attività naufragata tre anni fa dopo il tentativo di mettersi in proprio. Dall’altra, 60 chili tra hashish e marijuana. Il nuovo lavoro del cinquantasettenne incensurato (scelto proprio per il profilo da insospettabile) era diventato quello di fare il custode della droga per conto terzi e all’occorrenza di trasportatore della "roba" ai pusher di via Bottini e via Rizzoli a Milano.

Stipendio garantito dall’organizzazione: 2.500-3.000 euro al mese, secondo le prime informazioni. L’uomo è stato arrestato nei giorni scorsi dagli agenti del commissariato Lambrate, coordinati dal vicequestore Nunzio Trabace, che ne hanno seguito le tracce partendo dalle dritte delle fonti confidenziali coltivate sul territorio. In realtà, i segugi di via Maniago avevano un solo elemento di partenza: un uomo in macchina che riforniva periodicamente gli spacciatori della zona. Dopo una serie di appostamenti nei luoghi abitualmente frequentati dai pusher, sabato gli investigatori sono riusciti a intercettare l’auto e hanno iniziato a seguirla, scoprendo che faceva continuamente la spola tra Cesano, Milano e San Donato Milanese, il suo Comune di residenza. E proprio lì hanno deciso di fermarlo: il cinquantasettenne aveva con sé 4mila euro in contanti. La perquisizione è proseguita nel box di Cesano, dove gli agenti hanno trovato e sequestrato 37 chili di marijuana divisi in 42 buste sottovuoto e 23 chili di hashish in più panetti.

L’insospettabile corriere dei narcos è finito in carcere; e ci è rimasto pure dopo la convalida del gip, che ha confermato la misura cautelare. Ovviamente, le indagini del commissariato Lambrate sono ancora all’inizio: messo fuori gioco il custode del deposito di droga, ora l’obiettivo è capire chi gli avesse commissionato quel "lavoro" e soprattutto risalire la piramide per arrivare alla cattura dei capi della banda.

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