Evasione da funambolo dal carcere minorile Beccaria: fugge scalando un muro alto 9 metri

E' successo durante l'ora d'aria. Il diciassettenne è svanito nel nulla di MARINELLA ROSSI

L'istituto penale per minorenni Beccaria di Milano (Newpress)

L'istituto penale per minorenni Beccaria di Milano (Newpress)

Milano, 21 dicembre 2015 - Una scalata di nove metri, una passeggiata funambolica lungo la cima dei muri, fino a trovare un tetto e da là calarsi, ma senza precipitare, per altri otto-nove metri circa. Libero e svanito nel nulla. Saltato giù, uomo ragno, sulla terra morbida dei campi coltivati di via Zurigo, Milano, uno dei lati del perimetro dell’istituto minorile Cesare Beccaria. Tecnicamente, evaso: ed evaso è un ragazzo appena diciassettenne. Le sue sigle, L.R., nazionalità albanese: nella casa di rieducazione di via Calchi Taeggi, ci stava da poco meno di due mesi, per fatti di droga. Una new entry che si è trattenuta poco. Che ha gabbato la già permeabile impenetrabilità del Beccaria, così dando conferma alle decine di allarmi - provenienti dal corpo delle guardie - sui tanti e troppi buchi nella struttura destinata ai minorenni.

Certo atletico, certo magro, certo aiutato, L.R. scappa dal carcere minorile con troppa facilità. Ora d’aria, tra le 9.15 e le 10 del mattino, in uno di quei due “passeggi”, cortili in cui i ragazzi trascorrono l’“ora d’aria”. L’unico utilizzato, l’altro al momento non è agibile. Uno spazio a cielo aperto, circondato da muri alti almeno otto metri - ma uno di quei muri finisce su un cancello. È là che il diciassettenne si arrampica, probabilmente aiutato dai compagni che ieri sembrano particolarmente litigiosi, danno vita a schiamazzi, accennano a scontri, richiamando l’attenzione dell’unica guardia a vigilare sui dodici nel cortile. Le altre guardie occupate ai piani, ad accompagnare i ragazzi dagli educatori, a messa, in infermeria.

Così alle 9.15 all’appello per l’uscita nel passeggio ci sono tutti, e alle 10, al momento della conta, meno uno. L.R., stando alla ricostruzione più plausibile, si è arrampicato proprio su quel cancello - già segnalato dalle guardie come punto critico e a rischio fughe al pari dei ponteggi allestiti per la ristrutturazione dell’edificio mai terminata - e ha percorso i muri fin sul tetto della palestra, che confina con la cinta da cui sarebbe saltato. Anche se non sono state rilevate tracce del salto e il giovane albanese pare volatilizzato. L’altro ieri R.L. è stato visitato da genitori e fratello, così ora si sospetta che nell’incontro sia stata organizzata la fuga, un supporto all’esterno, mentre da dentro è bastata la complicità dei compagni nel distrarre le guardie.

L'evasione è solo l’ultima defaillance del carcere minorile e dei suoi anni tormentati da rivolte, pestaggi, incendi, tentativi di suicidio. Dopo le liti fra dirigenza e guardie, proprio sulla “filosofia” della gestione dei minori, con le dimissioni del comandante storico Nico Costa, si arriva a un’apparente stabilità con la nomina della direttrice Alfonsa Miccichè, che però viene coinvolta in un’inchiesta per concussione della Procura di Caltanissetta. Al Beccaria torna l’interim della vicedirettrice Olimpia Monda e intanto si cerca stabilità con la nomina del commissario Manuela Federico, che, da comandante di San Vittore, dovrà dividersi col tribolato Beccaria.

marinella.rossi@ilgiorno.net

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