Il palazzo di via Brioschi devastato dall'esplosione
Milano, 26 luglio 2016 - Perizia psichiatrica su Giuseppe Pellicanò, il pubblicitario in carcere per strage per aver svitato il tubo del gas dell'apprtamento dove vivevano con le figlie e la ex compagna, morta con altri vicini di casa per l'esplosione della palazzina via Brioschi. Il gip di Milano Giusy Barbara ha convocato per il prossimo 7 settembre le parti per conferire l'incarico al perito che dovrà accertare se l'uomo al momento del fatto fossa capace di intendere e volere. Il pm, la difesa e i familiari delle vittime nomineranno un loro consulente
Pellicanò, finito in cella il primo luglio scorso, ha confessato davanti al gip di aver svitato il tubo del gas nella cucina della sua abitazione la notte prima dello scoppio, avvenuto il 12 giugno scorso e nel quale hanno perso la vita oltre a Micaela Masella, dalla quale era oramai separato, i giovani fidanzati marchigiani Chiara Magnamassa e Riccardo Maglianesi, mentre le due figliolette sono rimaste gravemente ustionate.
L'uomo, nel suo interrogatorio, ha spiegato di ricordare per fotogrammi a causa degli "effetti di psicofarmaci" contro ansia e insonnia che prendeva abitualmente e che, quindi, aveva preso anche la notte precedente l'esplosione. Notte in cui, come ha detto, si è svegliato, ha preso la pinza, ha svitato il tubo del gas del piano cottura ed è ritornato a dormire per poi risvegliarsi in ospedale. "Non ho realizzato quello che poteva accadere - ha aggiunto durante l'interrogatorio - altrimenti non lo avrei fatto perchè non era mia intenzione uccidere Micaela e le bambine", che ora sono state affidate al Comune ma vivono con i nonni materni.
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