Esplode la festa nerazzurra Assembramenti e polemiche

Trentamila tifosi in strada, folla in piazza Duomo, in Cairoli e a San Siro. Fuochi d’artificio e poche mascherine. Confcommercio: due pesi e due misure

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di Giulia Bonezzi e Nicola Palma

La festa nerazzurra esplode una manciata di minuti prima delle cinque, sul fischio finale di Sassuolo-Atalanta: la Dea ha pareggiato a Reggio Emilia e l’Inter è campione d’Italia, il diciannovesimo scudetto a undici anni dall’ultimo. Ed è subito carosello, a suon di clacson che non taceranno per ore e tifosi a imbottigliarsi felici, in auto in bici e in motorino, sventolando vessilli nerazzurri anche dai tettucci e dalle portiere aperte tra circonvallazioni e arterie, bloccando il traffico in viale Caprilli (San Siro lato Ippodromobaretto della Nord) come in Baires.

La pandemia? Come se non esistesse, anche se ieri in fondo era solo la prima domenica in zona gialla e ancora 542 lombardi lottavano per respirare in terapia intensiva: trentamila festanti in giro secondo la Questura, famiglie coi bambini, abbracci e folle da concertone, poche e malportate mascherine. Intorno al Meazza - dove han brillato pure i fuochi d’artificio - s’è radunato qualche migliaio di nerazzurri, in centro molti di più, con annessi bus e tram deviati e le forze dell’ordine a impedire che l’assembramento spontaneo di largo Cairoli si fondesse con quello di piazza Duomo, dove sono stati chiusi il sagrato e la Galleria, e i tifosi hanno scalato la statua di Vittorio Emanuele. Al Castello, dove alcuni gruppi si sono attardati oltre il coprifuoco, nel pomeriggio c’erano gli ultras della Curva Nord che pure, sui loro social, invitano il popolo a evitare d’assembrarsi in centro e a recarsi distanziato e mascherato a San Siro per la festa-scudetto sabato prossimo. Proprio in largo Cairoli si sono verificati attimi di tensione intorno alle 22, poco prima del coprifuoco: un gruppo di tifosi ha lanciato bottiglie contro la polizia, che ha risposto con cariche di alleggerimento: la Digos ha identificato 20 persone per violazione delle norme anti-Covid. Anche per questo la partita con la Sampdoria potrebbe essere anticipata dalle 18 alle 15. "La gioia, da tifoso, è più che comprensibile, mi chiedo però perché in Darsena o in Brera si transenni per evitare assembramenti e in Duomo possano riversarsi in migliaia in modo incontrollato - ha scritto su Facebook Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano -. Non voglio giudicare quale delle due scelte sia più giusta per contenere i contagi, ma mi stupisce vedere come si usino pesi e misure diverse in un’emergenza comune".

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