Errori e cavilli, raffica di multe annullate

Dalla raccolta rifiuti nei condomini agli autovelox: stanziati 21mila euro per le spese legali di 54 ricorsi.

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di Andrea Gianni

Un condominio ha presentato ricorso contro le multe dovute al "conferimento di rifiuti in sacchi con caratteristiche diverse da quelle stabilite" accertato da personale Amsa. E lo ha vinto aggrappandosi alla "mancata identificazione dell’autore materiale della violazione" in materia di raccolta differenziata. Multe che rispuntano dagli archivi, verbali per il superamento dei limiti di velocità notificati oltre i termini di 90 giorni. Un contenzioso con Unareti, la società che gestisce le reti per la fornitura dei servizi di distribuzione di gas ed energia nel sottosuolo di Milano, sul pagamento della tassa per l’occupazione di suolo pubblico. Locali notturni che impugnano l’ingiunzione per inosservanza dell’orario di chiusura basandosi su una sentenza del Tar di Brescia sulla liberalizzazione degli orari, che prevede per il Comune la possibilità di negare il prolungamento "solo in particolari casi", rumore molesto per i residenti e ordine pubblico. Sono solo alcuni dei 54 ricorsi davanti al giudice di pace che hanno visto Palazzo Marino sconfitto, almeno nel primo grado di giudizio, al centro della delibera passata ieri in commissione consiliare che stanzia 21.640 euro per il pagamento delle spese legali. "Per garantire la puntualità dei pagamenti prevediamo l’accantonamento di un importo adeguato – ha spiegato il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo – destinato a fronteggiare condanne alle spese di causa". Tra le 54 cause, quasi tutte per violazioni al codice della strada, alcune risalgono addirittura al 2012. "Il pagamento non è stato effettuato – si legge nella delibera – in quanto la parte non ha inviato agli uffici competenti la nota spese".

Nella relazione allegata, uno spaccato delle battaglie legali per ottenere l’annullamento di sanzioni. Nella variegata casistica spiccano i ricorsi che contestano la "titolarità del potere di accertamento da parte degli ispettori Atm in materia di sosta vietata o irregolare", con il rebus di opposti pronunciamenti di diversi uffici giudiziari. Un automobilista ha ottenuto l’annullamento della sanzione per l’accesso ad Area C perché il giudice ha riconosciuto la sua "buona fede": era convinto che il Telepass fosse già attivo sulla sua vettura. Poi ci sono gli errori di notifica, multe impugnate per verbali con numeri civici sbagliati o modelli d’auto che non corrispondono. "Il Comune non impara dai propri errori – sottolinea il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale – e invece di intervenire alla radice continuano a essere stanziati soldi pubblici per saldare le spese legali".

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