Eredità Campari, chiesti 6 mesi per il presidente del gruppo Luca Garavoglia

Cinque gli imputati. L'inchiesta è nata da una querela di Maddalena Garavoglia, esclusa dall'inventario dei beni della madre. La richiesta convertita in una pena pecuniaria di 45mila euro

Luca Garavoglia, presidente Campari

Luca Garavoglia, presidente Campari

Milano, 5 ottobre 2022 - Il pm di Milano Stefano Civardi ha chiesto al gup di Milano Alessandra Di Fazio di condannare a 6 mesi di reclusione convertiti in una pena pecuniaria di 45 mila euro Luca Garavoglia, presidente del gruppo Campari, e a 4 mesi convertiti in 30 mila euro, la sorella Alessandra, lo zio Michele Magno e il loro procuratore Giovanni Berto, processati con rito abbreviato nell'ambito della vicenda con al centro l'eredità contesa tra i fratelli di una delle famiglie più ricche al mondo.

Inoltre, il pubblico ministero, titolare dell'indagine aperta in seguito alla querela di Maddalena, che ha denunciato di essere stata esclusa dall'inventario dei beni della madre, fatto nel 2017 in sua assenza, ha chiesto il rinvio a giudizio per il notaio di Saronno (Varese) Carlo Munafò, accusato di rifiuto d'atti d'ufficio.

Il legale di Maddalena, Giacomo Lunghini, si è associato alla richiesta della Procura chiedendo, però, di liquidare l'eventuale danno in sede civile. Le difese rappresentate dagli avvocati Paola Severino e Nerio Diodà, hanno chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste. Il difensore del notaio ha chiesto invece il proscioglimento. Il procedimento che riguarda la "saga" dei Garavoglia, eredi della Campari, è stato rinviato a novembre per la decisione.

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