Equilibri e chiacchiere inutili

Alberto

Mazzuca

Quante chiacchiere inutili... Se Conte e Grillo stiano dalla parte di Draghi, se la Moratti sia meglio di Fontana alla Regione Lombardia, se non sia il momento che Berlusconi (che a settembre compirà

87 anni) si faccia da parte nominando un erede capace di tenere la palla in gioco. Sì, chiacchiere inutili perché distorcono la visione su quel che accade: il mondo sta cambiando equilibri. In questi

giorni ci sono stati molti vertici internazionali: il G7 con Biden si è riunito in Germania ma la

richiesta di Draghi di porre un tetto al prezzo del gas è stata tranquillamente dribblata, la Nato in Spagna con l’ingresso ufficiale della Finlandia e della Svezia, il vertice europeo a Bruxelles con l’apertura delle trattative per far entrare in Europa l’Ucraina, la Moldavia e, in prospettiva, anche la

Georgia. Ma negli stessi giorni c’è stato anche un importante incontro a Pechino, quasi snobbato qui da noi: quello dei Brics, i Paesi emergenti, e non solo, che “pesano” il 40% della popolazione mondiale e un quarto del Pil. E che hanno un’importanza strategica molto evidente. Ne fanno parte

Russia, Cina, Brasile, India, Sud Africa. Hanno chiesto ora di entrarci anche Iran e Argentina: il primo ufficialmente, la seconda in via informale dal momento che ha a che fare anche con il Fmi per la ristrutturazione del suo debito. Un’intesa importante quella dei Brics che può dare vita ad un nuovo equilibrio globale e per di più anche nucleare. Due gruppi contrapposti (Usa e Europa da una parte, Russia e Cina dall’altra) che si guardano in cagnesco. Vogliamo questo? Qui ci aiuta il pensiero di un vecchio saggio, Henry Kissinger, protagonista di gran parte della politica estera

americana del Novecento: la Russia ha fatto parte della storia europea per più di cinquecento anni.

Ci aspetta ora una scelta: vogliamo che la Russia veda se stessa come un’estensione dell’Europa o come un’estensione dell’Asia ai margini dell’Europa? Abbiamo il pallino in mano. Insomma, ha

poco senso la frase di Draghi sul fatto che la Russia non parteciperà al prossimo G20. Uno scivolone...

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