Emergenza profughi, l'hub dei migranti raddoppia: letti in altri mille metri quadri

I residenti contrari all’uso della Montello per i profughi hanno consegnato 3.400 firme

Dopo i nuovi arrivi di profughi strutture piene e ospiti a dormire sul marciapiede

Dopo i nuovi arrivi di profughi strutture piene e ospiti a dormire sul marciapiede

Milano, 14 settembre 2016 - L'hub dei migranti raddoppia. Ieri Grandi Stazioni retail, proprietaria di tunnel e depositi merci lungo i binari della ferrovia in via Sammartini, ha dato il via libera a Prefettura e Comune per utilizzare in emergenza (un mese) altri tre spazi di fianco ai locali (ai civici 116 e 118) che attualmente ospitano il centro di smistamento gestito dai volontari di Fondazione Progetto Arca: si tratta di circa mille metri quadrati tra i civici 106, 108 e 110. E se il primo ha già aperto da qualche notte e il secondo aprirà al massimo domani (bastano piccoli interventi di restyling, tutti a carico di Arca, per renderlo agibile e sicuro per gli ospiti), il terzo potrebbe non aprire mai: troppo lunghi i tempi e altrettanto onerosi i costi dell’eventuale ristrutturazione per un’area che tra trenta giorni rientrerà nella disponibilità di Grandi Stazioni.

in ogni caso, la consegna degli ex depositi darà un po’ di respiro (150 posti in più) nel breve periodo a un hub che ormai non riesce più ad accogliere tutti, tanto che in più occasioni decine di brandine sono state sistemate all’esterno. Del resto, tutti i centri sparsi per la città sono strapieni da settimane, con tante associazioni del Terzo settore che ricoverano in gratuità decine di migranti ogni sera. Altri 200 letti sono stati ricavati nella caserma Mancini di via Corelli 176, che si sono aggiunti ai 150 nella mini-tendopoli nel cortile interno. Aspettando il primo novembre, quando i primi richiedenti asilo entreranno nella caserma Montello di via Caracciolo, la struttura scelta da Ministero della Difesa e Palazzo Diotti per accogliere 300 profughi per 14 mesi (fino al 31 dicembre 2017).

Scelta non condivisa da almeno 3.400 residenti della zona: tante sono le firme, secondo i numeri forniti dal comitato "Giù le mani dalla Montello", consegnate e protocollate a Palazzo Marino dai responsabili della neonata associazione. Firme che non convinceranno corso Monforte a fare un passo indietro, anche perché di alternative credibili non ce ne sono: l’unica era il Campo base di Expo, ma il niet ribadito a più riprese da Regione Lombardia a riconvertire le palazzine-container di Mazzo di Rho in nuclei abitativi temporanei per richiedenti asilo ha fatto tramontare la soluzione inizialmente individuata dal prefetto Alessandro Marangoni.

Intanto, la questione profughi è stata inserita anche nel "Patto per Milano", l’accordo siglato ieri in piazza Scala dal premier Matteo Renzi e dal sindaco Giuseppe Sala. Al capitolo "Welfare", tra gli interventi strategici da affidare a una cabina di regia con il Terzo settore c’è pure l’ipotesi di «percorsi di attivazione volontaria dei richiedenti asilo sul territorio». Tradotto: migranti impiegati in attività tipo la pulizia delle aree verdi o iniziative anti-degrado. Un progetto al quale l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino sta lavorando da tempo e che potrebbe concretizzarsi già nell’ultimo weekend di settembre.

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