Ema, Lorenzin spera: "Se Amsterdam tarda valutiamo intervento"

Il Dato era tratto, ma forse non tutto è perduto

Beatrice Lorenzin, ministro della Salute (Lapresse)

Beatrice Lorenzin, ministro della Salute (Lapresse)

Milano, 15 dicembre 2017 -  Il Dato era tratto, ma forse l’Ema non è del tutto perduta? A tre settimane dalla sberla del sorteggio, che ha visto Milano perdere contro Amsterdam l’Agenzia europea del farmaco in fuga dalla Brexit, la “pazza idea” di un gruppo di europarlamentari italiani accarezza il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «Da indiscrezioni sento che Ema ad Amsterdam non sarà pronta prima del maggio 2020, il che porterebbe a una frase transitoria di circa un anno, ma allora vorrei capire: perché Amsterdam ha vinto?», ha detto il ministro ieri a un convegno.

«Dovremmo capire se l’indiscrezione è vera, e l’Italia dovrebbe immaginare se ci sono le strade, dal punto di vista giuridico prima che politico, per verificare se è ancora valida l’allocazione». Parole che seguono quelle del governatore Roberto Maroni, che ha ricordato che il Pirellone è sempre pronto, e del sindaco Beppe Sala che chiede di «far luce sulle modalità poco chiare del sorteggio». Anche Lorenzin si dice «molto seccata, da ministro, per la procedura di selezione assai singolare. Pensavo che l’Italia si meritasse Ema, era stato fatto uno straordinario lavoro di sistema».

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