Amsterdam in ritardo, Milano torna alla carica per Ema

Interrogazione bipartisan al Parlamento europeo. E Maroni rilancia: "Il Pirellone cè"

Ema, la delusione di Maroni e Sala (Ansa)

Ema, la delusione di Maroni e Sala (Ansa)

Milano, 12 dicembre 2017 - L'Unione europea dovrebbe ricononsiderare l'assegnazione ad Amsterdam, e non invece a Milano, della sede dell'Agenzia europea del farmaco (Ema): lo chiedono le eurodeputate italiane Patrizia Toia ed Elisabetta Gardini, denunciando la mancata disponibilità delle strutture nella capitale olandese.

"Nella giornata di oggi Patrizia Toia, capo delegazione Pd al Parlamento europeo ed Elisabetta Gardini, capo delegazione di Forza Italia, hanno presentato congiuntamente un'interrogazione alla Commissione europea e al Consiglio" si legge in una nota. Le eurodeputate riferiscono di articoli di stampa che evidenzierebbero "la mancata disponibilità di una sede, seppure provvisoria, dell'Agenzia europea del farmaco ad Amsterdam entro marzo 2019. A causa di tali ritardi, che danneggiano il diritto alla salute dei cittadini, non rispettando il principio di business continuity e arrecando costi aggiuntivi al bilancio Ue", si legge nel comunicato bipartisan, le due eurodeputate chiedono alla Commissione e al Consiglio se ritengono "ancora valida la valutazione tecnica fornita prima dell'assegnazione" e se non considerino "il mancato rispetto degli impegni presi ragione per riaprire la procedura".

All'inizativa bipartisan a Bruxelles si è accodato subito il governatore lombardo, Roberto Maroni, che sul proprio profilo Facebook ha scritto: "Se Amsterdam non rispetta gli impegni per la nuova sede di Ema noi siamo pronti, il Pirellone c'e'".

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