Agenzia del farmaco, fiato sospeso a Milano per l'Ema. Tajani: "No a baratti sotto banco"

Alle 17 il voto dei 27 Paesi europei. Duello Milano-Bratislava

Ema, la corsa di Milano

Ema, la corsa di Milano

Milano, 20 novembre 2017 - Fiato sospeso. Oggi pomeriggio i 27 Stati europei decideranno a chi assegnare la sede dell’European Medicines Agency (Ema), l’Agenzia europea del farmaco che deve traslocare da Londra a causa della Brexit. Milano è in corsa, ma i bookmakers inglesi la danno in leggero svantaggio sulla capitale della Slovacchia Bratislava. Le quote di Ladbrokes? Bratislava è a 7/4 (punti 4 sterline ne vinci 7), Milano a 5/2, Amsterdam, Vienna e Atene a 1/8 e Copenaghen 1/12, per citare le candidate più accreditate sulle 19 in lizza. Se i pronostici fossero rispettati, quella tra Milano e Bratislava potrebbe essere una sfida all’ultimo voto. Il capoluogo lombardo può contare su un dossier di candidatura tecnicamente migliore: la città ha più infrastrutture e propone come sede il Pirellone mentre la capitale slovacca non ha l’aeroporto. Bratislava punta su criteri di geopolitica europea: la Slovacchia non ha neanche un’Agenzia europea, l’Italia sì.

L'opzione geopolitica spaventa, e non poco, il Governo, il sindaco Giuseppe Sala e il presidente della Regione Roberto Maroni, che ieri twittava «Forza Milano». Il voto della Germania e dei Paesi baltici potrebbe far pendere la bilancia a favore di Bratislava. Un rischio che ieri il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, a Milano per un intervento alla Scuola di formazione della Lega, metteva in evidenza: «Mi auguro che gli Stati europei facciano una scelta di qualità, che non ci si alcun baratto sotto banco e la città che offre le migliori condizioni nell’interesse dell’Agenzia venga prescelta. Se sarà fatta una scelta tecnica, Milano ha delle buone possibilità».

Appuntamento alle 17 a Bruxelles, nella sede del Consiglio europeo. Sarà il Consiglio degli Affari generali che raggruppa i ministri degli Esteri e delle Politiche comunitarie dei 27 Paesi della Ue a scegliere a quale città sarà assegnata la sede dell’Ema. Per l’Italia parteciperà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei Sandro Gozi. Previsti tre turni di votazioni, se una città non raggiungerà subito le preferenze sufficienti per aggiudicarsi l’Ema. Per assicurarsi la vittoria al primo scrutinio sarà necessario raccogliere tre voti da almeno 14 Paesi. In caso contrario, le prime tre classificate (o più nel caso di ex aequo) passeranno al secondo turno, dove ogni Paese avrà un solo voto da assegnare. Per vincere, in questa fase, sarà necessario raccogliere almeno 14 punti. Ma se così non fosse, le prime due classificate (o più in caso di parità) andranno allo spareggio finale, dove ogni Paese avrà sempre solo punto da assegnare. In caso di parità, prevista un’estrazione a sorte. Pausa di mezz’ora tra una votazione e l’altra: la scelta finale è attesa entro le 20. La conquista dell’Ema vale un indotto di 3 mila nuovi posti di lavoro e un impatto economico da 1,8 miliardi di euro. Non a caso Sala, che seguirà le procedure di votazione da Palazzo Marino, si dichiara «tesissimo». Milano si gioca tanto. Fiato sospeso.

massimiliano.mingoia@ilgiorno.net

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