Elfi, fiori, libellule, pantere e giraffe: così ogni vetrina diventa opera d’arte

Uno sguardo alle vetrine rivela, fra sete e merletti, singolari composizioni con animaletti vari, come da racconti di fate

Anna e Paola Persiani, le titolari del negozio Vera Persiani in via Guido di Arezzo 11 (Newpress)

Anna e Paola Persiani, le titolari del negozio Vera Persiani in via Guido di Arezzo 11 (Newpress)

Milano, 17 luglio 2017 - Uno sguardo alle vetrine rivela, fra sete e merletti, singolari composizioni con animaletti vari, come da racconti di fate. Siccome si tratta di un negozio di raffinata biancheria intima e per la casa, si pensa a una circostanza particolare. Che so, un battesimo, una festa di bambini. Ma l’indomani l’allestimento, rifatto di bel nuovo, esibisce un’altra storia, sempre popolata di elfi, fiori, libellule e, inaspettati, orsi, pantere, leoni e giraffe dimensione mini-giocattoli. Incuriositi, alla fine si entra e si chiede. Il negozio Vera Persiani, oggi tenuto dalle sorelle Paola e Anna, è l’unico, in Milano, che ancora esercita l’artigianato artistico nel suo campo. Da quattro generazioni. Vera (la mamma) arrivò da Livorno nel 1960, in seguito allo spostamento di lavoro di papà. Lei era ricamatrice di professione. Come usava allora, lavorava in casa e appaltava ricamatrici a domicilio. Per 50 anni gestì il lavoro in un interno. Le clienti la conoscevano e venivano a cercarla. Sette anni fa decise di aprire un negozio in una zona residenziale della città, tra Mario Pagano e via Carducci: in via Guido d’Arezzo, strada non commerciale, in un bel quartiere. Ora fanno anche le collezioni: biancheria intima, bagno, letto e tavola.

La vostra clientela, vi ha seguito?

«Sì, risponde Paola, per il 70 % le nostre clienti sono storiche, di madre in figlia. Facciamo tutto su misura e solo per privati, non lavoriamo per aziende o altri negozi».

E le lavoranti? Si ricama ancora?

«Ne teniamo quattro in casa. Le altre sono fuori, come si faceva un tempo e ancora adesso in Toscana, dove le brave ricamatrici sono casalinghe».

Che età hanno le lavoranti?

«Di giovani non ce ne sono più. Hanno dai 60 agli 85 anni».

E voi sorelle? Eravate bambine che sapevano di ago? Destinate allo stesso lavoro delle ave?

«No, io mi sono iscritta a scenografia a Brera, e mia sorella ha fatto lingue. Ma poi, sposate, ci siamo ritrovate tutte e due nel mestiere di famiglia. Anna si occupa della parte amministrativa e io di quella diciamo artistica. E’ così che mi è venuto l’estro per le vetrine… Gli insetti, come le grandi libellule, le farfalle, li ho trovati in Francia. Gli animali “feroci” ai mercatini… e così i servizi di tazzine in miniatura.

 

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