Elezioni comunali, Barbato tentato dalla Lega

L’ex comandante dei vigili urbani allontanato da Sala: "Da mesi dico ai colleghi ghisa che mi toccherà candidarmi con il centrodestra"

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di Massimiliano Mingoia e Nicola Palma

Per ora è un’ipotesi, il diretto interessato la definisce "una provocazione", ma non è affatto escluso che possa concretizzarsi. L’indiscrezione racconta che Antonio Barbato – l’ex comandante della Polizia locale che il sindaco Giuseppe Sala ha costretto a dimettersi nell’agosto del 2017 a causa di una serie di intercettazioni raccolte dalla Procura che riguardavano l’operato di Barbato ma per le quali lui non è mai stato neanche indagato – potrebbe candidarsi alle elezioni comunali di primavera. I boatos raccolti tra gli agenti della Polizia locale parlano di Barbato pronto a scendere in campo con la Lega.

Cosa c’è di vero? Il Giorno l’ha chiesto al diretto interessato, attualmente dirigente di Amat (l’Agenzia mobilità ambiente territorio del Comune), che ha risposto così: "Dico da parecchi mesi ai colleghi vigili che mi toccherà candidarmi alle elezioni comunali per raccontare com’è andata la mia vicenda da comandante della Polizia locale, perché sono molto arrabbiato con l’amministrazione Sala". L’ex capo dei “ghisa’’ aggiunge che "per ora è una provocazione, legata alla mia vicenda personale: vorrei raccontare la mia verità. In lista con la Lega? Se mi dovessi candidare è chiaro che non posso farlo nel centrosinistra, visto il modo in cui sono stato trattato da questa amministrazione comunale".

Insomma, la tentazione di scendere in campo con il centrodestra per la sfida di Palazzo Marino Barbato ce l’ha e qualche contatto tra lui e la Lega c’è già stato, uno recentissimo, seppur non ancora risolutivo. Il commissario milanese del Carroccio, Stefano Bolognini, sostiene che una candidatura di Barbato alle Comunali è "un’ipotesi gradita dalla Lega perché darebbe un segnale di discontinuità e di svolta nella gestione della Polizia locale".

Barbato scioglierà il nodo nelle prossime settimane. La scelta finale dovrà tenere in considerazione anche il suo futuro all’interno del Comune. Ad aprile, infatti, gli scade l’incarico in Amat e l’ex capo dei ghisa potrebbe rientrare nel Corpo con l’incarico di commissario capo. Puntare sulla politica o restare nella Polizia locale? Questo il bivio di fronte a Barbato. Ma perché Sala l’aveva costretto a dimettersi? L’allora comandante dei vigili urbani, intercettato dalla Procura, era finito nell’occhio del ciclone a causa dei suoi rapporti con il sindacalista Domenico Palmieri, arrestato nel maggio 2017 con l’accusa di essere stato il “facilitatore’’ di affari per uomini vicini al clan mafioso dei Laudani. Secondo Palmieri, Barbato, mai indagato e sentito in Procura solo come persona informata dei fatti, avrebbe fornito notizie su appalti utili all’imprenditore nel campo della sicurezza Alessandro Fazio, anche lui agli arresti. In cambio Fazio, a capo di una delle cooperative che gestivano la vigilanza nel Palazzo di giustizia, si sarebbe detto disponibile a fare pedinare da suoi vigilantes il sindacalista della Polizia locale Mauro Cobelli, segretario della Cisl, con cui l’allora comandante dei ghisa aveva avuto duri contrasti anche legali. Pedinamento che però, ribadisce Barbato, non è mai avvenuto: "Avevo già fatto i miei passi denunciando l’operato di Cobelli alla Procura".

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