Electrolux riaccende la fabbrica Ma c’è già il rischio di un altro stop

Lo stabilimento torna a regime dopo tre settimane di chiusura per far fronte alla crisi del mercato. In servizio sono rimasti 600 dipendenti diretti, mentre i 100 contratti a termine non sono stati rinnovati

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di Gabriele Bassani

Da domani, finalmente, la Electrolux di Corso Europa riprenderà la produzione a regime, dopo 3 settimane di stop, una sosta forzata che ha superato anche quella estiva. Il piano di chiusure programmate da parte dell’azienda, per affrontare la crisi di mercato, con l’utilizzo di cassa integrazione, ha visto l’avvio delle giornate di fermo fabbrica fin dallo scorso 19 dicembre. Da allora, con le festività, si è arrivati fino a oggi. Soltanto da domani ci sarà la ripresa dell’attività per i 600 dipendenti in tutto lo stabilimento di lavastoviglie, almeno fino alla comunicazione di nuove giornate di stop forzato che potrebbe arrivare già martedì, quando è convocata la nuova riunione tra azienda e sindacati del coordinamento nazionale che si svolgerà ancora una volta nella vicina Saronno. Quella di martedì sarà anche l’occasione per affrontare più nello specifico il piano di riqualificazione dello stabilimento di Solaro che prevede un investimento di ben 102 milioni di euro da parte dell’azienda nel corso dei prossimi 3 anni, con l’obiettivo di aumentare la produzione. Per la giornata di mercoledì è già stata fissata l’assemblea sindacale in fabbrica per discutere di quanto emergerà nell’incontro del giorno precedente. Electrolux è presente in Italia con 5 stabilimenti (Porcia, Susegana, Forlì, Solaro e Cerreto d’Esi), che danno lavoro complessivamente a circa 5mila addetti tra catene di montaggio, magazzini, logistica e centri di ricerca e sviluppo. L’azienda ha vissuto una seconda parte del 2020 in forte crescita e un 2021 con la domanda a fasi alterne, frenata fortemente dalla carenza di componenti. Electrolux ha già annunciato una riorganizzazione con tagli su scala mondiale che interessa soprattutto gli Stati Uniti: per l’Italia l’ultimo dato aggiornato indica in 222 gli esuberi diretti (di cui 10 nello stabilimento di Solaro) a cui però si sommano i mancati rinnovi del contratti a termine, che a Solaro, negli ultimi due mesi dell’anno appena archiviato, hanno coinvolto più di 100 lavoatori.

"Questi sono i veri esuberi di Solaro, oltre i 10 impiegati che usciranno volontariamente e sicuramente incentivati all’esodo – ha sottolineato Angela Laprocina, della Rsu Fim Electrolux –. Tanto quanto nel 2020 i volumi si sono impennati in maniera straordinaria, tanto sono crollati da ottobre del 2022. Ben vengano i 102 milioni di euro di investimenti e confidiamo nell’ennesimo rilancio di questo sito che speriamo porti nuova occupazione nel 2024. A Solaro siamo abituati a tirarci su le maniche e lottare per mantenere la produzione delle lavastoviglie qui, lo faremo anche questa volta, per il nostro futuro e per quello delle nuove generazioni".

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