Electrolux, 10 esuberi e tanta cassa

Interventi tra impiegati e quadri, senza intaccare l’organico degli operai in catena di montaggio e magazzino

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di Gabriele Bassani

Alla fine saranno ‘solo‘ 10 gli esuberi tra i lavoratori Electrolux dello stabilimento di Solaro. Tutti tra gli impiegati e i quadri, senza intaccare l’organico degli operai in catena di montaggio e magazzino.

Ridimensionato anche il piano nazionale di tagli, che scende dai 300 ipotizzati un mese fa a 222. I dati aggiornati sono stati forniti nel secondo incontro tra sindacati e azienda a livello nazionale (per i 5 stabilimenti produttivi, oltre agli uffici in Italia). Tra gli esuberi ci sono 101 impiegati e 121 operai. Sono così distribuiti: 96 a Forlì, 76 a Porcia, 13 a Cerreto, 2 ad Assago, 10 a Solaro e 25 a Susegana.

A Solaro e Susegana, come riferito dai rappresentanti sindacali all’uscita dell’incontro che si è svolto per la seconda volta consecutiva nella vicina Saronno, gli esuberi riguardano solo gli impiegati.

Per quanto riguarda le previsioni di volumi, quest’anno Solaro chiuderà con 780mila lavastoviglie prodotte. La stessa previsione è confermata per il 2023 e questo non consentirà la conferma dei contratti a termine, in scadenza alla fine di quest’anno, come ha spiegato il segretario nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis, aggiungendo che sono inoltre probabili ulteriori periodi di cassa integrazione, come quelli che stanno affrontando oggi i lavoratori di Solaro, anche con giornate di chiusura totale dell’azienda.

"Al tavolo si è concordato di affrontare il tema degli esuberi nel prossimo incontro del 10 gennaio, definendo che le uscite dovranno essere solo volontarie e gli ammortizzatori sociali utilizzati dovranno essere conservativi". Anche secondo la Fiom Cgil, per la gestione degli esuberi "non esiste alternativa all’uso degli ammortizzatori conservativi con eventuale previsione di uscite volontarie anche e soprattutto per favorire l’uscita di chi è prossimo (nel biennio) alla pensione".

Per quanto riguarda il maxi piano di riqualificazione dello stabilimento di Solaro con un investimento previsto di 102 milioni di euro, "l’azienda – prosegue Nobis della Fim Cisl – ha illustrato gli interventi che intende effettuare sulle linee di assemblaggio per ridurre le operazioni ergonomicamente più gravose e limitare quelle con livelli di saturazione più alti. In continuità con lo scorso incontro e dopo avere ascoltato i lavoratori nelle assemblee di fabbrica, abbiamo sottolineato gli aspetti da concordare per poter sostenere l’importante investimento. Innanzitutto ridurre i 118 pezzi ora richiesti dall’azienda, aumentare il numero degli addetti sulle linee proporzionali all’aumento dei volumi che si andrà a concordare, l’istituzione di un bacino con diritto di precedenza per poter richiamare i lavoratori che in questi anni hanno avuto contratti a termine con Electrolux".

Tra gli interventi previsti nel piano di riqualificazione a Solaro il rifacimento delle aree tecnologiche per rifornire le linee, con una capacità produttiva desiderata di 1,3 milioni di lavastoviglie all’anno, rispetto alle meno di 800mila di oggi. Il programma prevede un inizio dei lavori dal 2024, per andare a regime alla fine del 2026. Il confronto con i sindacati riprenderà con un incontro in programma all’inizio di gennaio.

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